l'inchiesta

Vitalizi, Thaler non risponde alla finanza

Ieri l’interrogatorio dell’ex presidente del consiglio regionale è durato meno di mezz’ora



TRENTO. Si è avvalsa della facoltà di non rispondere e in mezz’ora Rosa Thaler Zelger, ex presidente del consiglio regionale, è entrata e uscita dalla caserma della guardia di finanza. Solo il tempo di formalizzare la scelta di non dire nulla e di dare seguito alle formalità e la «pratica» poteva dirsi chiusa. Il comandante provinciale delle fiamme gialle, Fabrizio Nieddu, da noi interpellato, non aggiunge altro su quello che doveva essere un interrogatorio.

Una scelta, quella del silenzio, per altro annunciata dall’avvocato Paolo Fava scelto da Thaler come difensore. E ora? Ora si arriverà all’avviso di conclusione indagine con una probabile richiesta di rinvio a giudizio che sarà quindi valutata da un giudice. Ricordiamo che l’ex presidente del consiglio regionale è indagata con le accuse di abuso d'ufficio e truffa aggravata in concorso con il consulente Gottfried Tappeiner (ex presidente Pensplan Centrum) e di turbativa di gara d'appalto in concorso con Stefano Tomazzoni, presidente di Pensplan Invest. Quest’ultimo, chiamato dalla finanza a rispondere alle domande sulla questione vitalizi due settimane fa, aveva invece deciso di rispondere. E l’interrogatorio era durato quattro ore, dalle 15 alle 19. Un interrogatorio che sarebbe stato intenso e serrato durante il quale il professionista si sarebbe difeso dall'accusa di turbativa di gara d'appalto, reato che gli viene contestato in concorso con Rosa Thaler Zelger, ex presidente del consiglio regionale.

Era la fine di luglio quando era esplosa la parte «penale» del caso vitalizi. Indagando su quanto successo, infatti, la finanza avrebbe scoperto che, prima della consulenza di Tappeiner che ha portato alla quantificazione dei maxiassegni per i consiglieri regionali e gli ex, ne era stata redatta un'altra da un esperto di Trieste, il Stefano Visintin. Questo studio era giunto a quantificare assegni di molto inferiori per i politici, ovvero 10 milioni e 800 mila euro al netto dell'Irpef. Però la consulenza sarebbe stata semplicemente ignorata. E sarebbe stato chiamato il professor Gottfried Tappeiner che è giunto a conclusioni molto più vantaggiose per i politici.













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