Vitalizi, tagli oltre il 50% Rossi convince i suoi

Il presidente presenta ai capigruppo di maggioranza le simulazioni della riforma L’aspettativa di vita cala da 85 a 80 anni. Legge in aula prima della pausa estiva


di Chiara Bert


TRENTO. Ugo Rossi convince la sua maggioranza sulla spinosa questione dei tagli ai maxi-vitalizi che nelle ultime 72 ore aveva creato diverse fibrillazioni dentro il centrosinistra autonomista: i tagli ci saranno, nell’ordine di oltre il 50% se si somma l’intervento sulle liquidazioni dello scandalo anticipate agli ex consiglieri come attualizzazione dei vitalizi e la riduzione (del 20%) dell’importo del vitalizio stesso.

Pressato in particolare dal Pd, che lo aveva prima incalzato con la neosegretaria Giulia Robol («Tagliare non basta, bisogna abolire i vitalizi») e poi con il vicepresidente della giunta Alessandro Olivi e il capogruppo Alessio Manica che chiedevano di vedere i pareri dei consulenti e le stime dei tagli, ieri pomeriggio il presidente della Provincia ha convocato i capigruppo della sua coalizione, Manica (Pd), Lorenzo Baratter (Patt) e Gianpiero Passamani (Upt). E questa volta, alle assicurazioni sulla parola, ha aggiunto i numeri, mettendo sul tavolo le simulazioni di come la revisione della legge 6 del 2012 andrebbe ad incidere sulle liquidazioni d’oro e i vitalizi del passato.

Le stime dei tagli. In gioco ci sono 53 milioni di euro, 22 già liquidati agli ex consiglieri come attualizzazione dei vitalizi e altri 31 congelati nel Fondo Family (in base all’attuale legge entrerebbero nella disponibilità dei beneficiari a partire dal 2018). Quello che si può realisticamente fare - ha ripetuto anche ieri Rossi - è dare un’interpretazione autentica alla contestata legge del 2012, applicando parametri diversi da quelli che sono stati adottati, ovvero il tasso di sconto, l’aspettativa di vita dei consiglieri e il cosiddetto «rischio legislativo» (il fatto che i vitalizi negli anni avrebbero potuto essere ridotti). Risultato: la simulazione realizzata dall’attuario consulente della giunta regionale Giampaolo Crenca porta a un taglio tra il 30 e il 40% sulle anticipazioni liquidate. Se a questo si somma la decurtazione del 20% del vitalizio (per fare un esempio, da un importo attuale di 2.862 euro al mese si scenderebbe a 2.300 euro), si arriva a un taglio complessivo che può raggiungere il 60%. E un altro dato importante è che i vitalizi, per chi non ha già maturato il diritto, saranno erogati solo a partire dai 66 anni.

I nuovi parametri. Il ricalcolo riguarda da un lato il tasso di sconto, che nella proposta Rossi-Kompatscher passerebbe dallo 0,81% indicato dal consulente Tappeiner nel 2012 a circa il 3,5%. L’aspettativa di vita dei consiglieri scenderebbe invece dagli 85 anni (un bonus del 13,6% in più del normale) a 80 anni. «Non voglio dare troppe aspettative ma i tagli saranno importanti», ha ribadito Rossi. E i capigruppo confermano: «Le proiezioni ci hanno confortato che si tratta di una manovra incisiva, equa e ragionevole», dicono all’unisono Manica, Baratter e Passamani. Convinti tutti anche dell’altra parte della riforma, quella che riguarderà gli attuali consiglieri e prevede che la Regione smetta di erogare pensioni: saranno i consiglieri, con la loro indennità, a pagarsi i contributi pensionistici.

Riforma in aula entro luglio. La maggioranza fa quadrato anche sui tempi: il testo di legge arriverà in aula prima della pausa estiva. Niente melina, dunque. Il segnale ai cittadini infuriati va dato in fretta, forte e chiaro.













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