politica

Vitalizi, conto alla rovescia in Regione

Da maggio il falco Svp Widmann sarà presidente del consiglio. Dura Avanzo: «Se qualcuno ha cambiato idea, chiarisca»


di Chiara Bert


TRENTO. La partita vitalizi si riapre, e questa volta non è a causa dei ricorsi degli ex consiglieri. Si riapre non a caso quando consiglio e giunta regionale stanno per firmare la convenzione con Trentino Riscossione per il recupero forzoso di quanto non è stato restituito in base alla legge 4 del 2014, quella che ha chiesto indietro parte degli anticipi d’oro concessi nel 2012.

Lo scontro riesplode nell’Ufficio di presidenza del consiglio regionale, ed è un braccio di ferro che rischia di bloccare l’iter deciso nei mesi scorsi. L’offensiva arriva dall’ala dura della Svp, il vicepresidente Thomas Widmann e Veronika Stirner Brantsch, che già ai tempi della riforma dei vitalizi remarono contro la linea impressa da Rossi, Kompatscher e Moltrer. I due ora tornano all’attacco: contestano i pignoramenti ai consiglieri che non stanno restituendo («Non voglio sentirne parlare senza che ci sia una sentenza del giudice», ha detto Widmann al nostro giornale), dall’altra la decisione della giunta regionale di stanziare i primi soldi delle restituzioni (2,6 milioni) per finanziare 16 progetti delle Province di Trento e Bolzano a sostegno dell’occupazione (sempre Widmann: «Quel denaro non è ancora nella nostra disponibilità perché ci sono delle cause aperte»).

Ecco perché quella sui vitalizi diventa una corsa contro il tempo. In base alla «staffetta» Trento-Bolzano, dal prossimo maggio Widmann prenderà il posto di Chiara Avanzo alla presidenza del consiglio regionale. E alla vicepresidenza il Patt potrebbe indicare Walter Kaswalder. Risultato: Avanzo fuori, Widmann al vertice. La voce che si rincorre nel palazzo, l’evidenza che a nessuno sfugge, è che la musica potrebbe rapidamente cambiare.

Oggi però Avanzo è in sella e sfodera toni di una durezza inconsueta per lei che ha sempre evitato di andare a scontri frontali e di polemizzare sulla stampa, adottando uno stile meno esposto del suo predecessore Moltrer. «La polemica è riesplosa - ammette Avanzo - non mi sono sorpresa delle ultime dichiarazioni dei colleghi Widmann e Stirner perché la loro posizione l’avevano manifestata nell’ultimo incontro dell’Ufficio di presidenza. Ma lì sì che mi sono meravigliata», confessa la presidente. Che ribatte punto su punto.

Sulla riscossione coatta dei vitalizi. «Quando abbiamo deliberato di procedere con Trentino Riscossioni i colleghi erano presenti e la delibera è stata condivisa in Ufficio di presidenza. Ora siamo alle porte della convenzione, se da parte di qualcuno c’è un cambio di rotta va chiarito. Con urgenza verrà convocato un Ufficio di presidenza congiuntamente alla giunta regionale».

Seconda questione: i 2,6 milioni recuperati e impegnati dalla giunta regionale che li ha destinati alle due Province. «Che ci piaccia o no - replica Avanzo - stiamo applicando la legge, che prevede che il consiglio trasferisca alla giunta le restituzioni per gli scopi del fondo di solidarietà, progetti per il lavoro e la famiglia. Anche in questo caso Widmann e Stirner erano presenti quando abbiamo deliberato il trasferimento delle prime liquidità. È vero che ci sono delle cause in atto, ma ci sono anche tanti consiglieri che hanno restituito». Infine la causa proposta da Widmann contro Pensplan perché non procede al trasferimento delle quote del Fondo Family dai consiglieri al consiglio. «Senza la firma degli interessanti non si può fare», replica la società. Tra chi non ha firmato ci sono Widmann e Stirner. «Procedere contro un ente gestore regionale non mi sembra la strada più opportuna», spiega Avanzo, «abbiamo delle difficoltà e sono in stretto contatto con i vertici di Pensplan Invest, serve una soluzione che tuteli tutti».













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