TRENTO

Vitalizi, 220 mila euro per gli avvocati

Le spese per Falcon e Corvaja aumentate dopo i ricorsi in Cassazione: saranno divise a metà tra giunta e consiglio


di Chiara Bert


TRENTO. Si fa più salato per la Regione il conto per la vicenda vitalizi. Hanno raggiunto quota 220 mila euro, ad oggi, le spese legali che la giunta e il consiglio regionale dovranno sborsare per i giudizi pendenti sulla restituzione da parte degli ex consiglieri.

Nell’ultima seduta di novembre la giunta regionale ha approvato lo schema di convenzione che ripartisce a metà, tra consiglio e giunta, le spese per gli incarichi conferiti ai legali. Per resistere alle azioni legali contro la legge 4 del 2014 (quella che ha ricalcolato gli anticipi e imposto le restituzioni), giunta e Ufficio di presidenza del consiglio si sono affidati allo stesso collegio difensivo composto dagli avvocati Giandomenico Falcon e Fabio Corvaja.

Nella delibera si ripercorrono le parcelle fatte pervenire dagli avvocati.

Tra novembre 2014 e gennaio 2015 l’Ufficio di presidenza e la giunta avevano deciso di resistere in giudizio nei confronti dei 62 tra consiglieri ed ex consiglieri che hanno presentato ricorso contro la riforma che ha ridotto le liquidazioni d'oro. A gennaio arriva il preventivo dei due avvocati: 154 mila euro a cui si aggiunge il 22% di Iva, totale 187.880 euro.

Lo scorso giugno la lista dei contenziosi aperti si allunga: gli ex consiglieri Siegfried Brugger, Giuseppe Agrimi, Franz Pahl e la vedova di Walter Micheli, Norma Toller, ricorrono in Cassazione. Per questi quattro giudizi il preventivo concordato tra Corvaja e Falcon è di 10 mila euro per ciascun difensore, oltre a 4 mila euro per l’avvocato Luigi Manzi in qualità di domiciliatario a Roma .

Non è finita. Altri dodici ex presentano ricorso alla Corte di Cassazione e a luglio, per la difesa di Regione e consiglio nei due distinti giudizi promossi uno da 10 consiglieri (tra cui l’ex presidente della Provincia Carlo Andreotti) e l’altro da Denis Bertolini e Martina Ladurner, i due legali presentano un conto aggiuntivo di 3 mila euro per difensore, a cui si aggiungono Iva e spese vive. Fatte le somme, si arriva a quasi 220 mila euro ma il conto potrebbe salire ancora nel caso di successivi gradi di giudizio.

Nella delibera si ricorda che potranno essere promosse nuove azioni legali, alla Corte dei Conti o ad altre autorità giudiziarie, e che per la difesa «si rendono necessari pareri, consulenze, valutazioni e responsi di pregevole qualità data l’importanza e la delicatezza delle controversie». Alla Regione e al consiglio è anche consentito di costituirsi parte civile nell’azione penale promossa contro l’ex presidente del consiglio regionale Rosa Thaler e Gottfried Tappainer e Florian Schwienbacher di Pensplan o, nel caso di condanna, promuovere un’azione di risarcimento danni nei loro confronti.

Giunta e consiglio hanno dunque concordato di dividersi a metà le spese di difesa. Lo stesso varrà per tutti gli eventuali gradi di giudizio e per le ulteriori nuove possibili azioni legali promosse contro la Regione, il presidente della Regione, la giunta, il consiglio regionale, il presidente e l’Ufficio di presidenza.

Fifty-fifty anche per consulenze e altri pareri che riguardano le controversie affidate con incarico congiunto, così come per le spese per la eventuale costituzione in giudizio nel procedimento penale contro Thaler, Tappeiner e Schwienbacher.

A pagare le spese sarà in primis il consiglio regionale, poi la giunta provvederà a rimborsare la quota a suo carico, dietro presentazione della documentazione.

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