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Vita dura per gli evasori: recuperati cento milioni

Inaugurato l’anno giudiziario della Giustizia Tributaria del Trentino. I risultati dell’attività svolta nel 2014 pongono la nostra provincia al top in Italia


di Paolo Tagliente


TRENTO. Cento milioni riscossi, quasi 52 dei quali direttamente dall’Agenzia delle entrate. Contenziosi con un indice di vittoria del 93 per cento, un indice di vittoria numerico del l86 per cento, 195 ricorsi, 372 istanze di mediazione, nuovi ricorsi in primo grado calati del 9 per cento e una composizione della vertenza per il 68 per cento degli atti di accertamento. Questi alcuni dei dati che Vincenzo Giunta, direttore provinciale dell’Agenzia delle Entrate, ha fornito ieri durante la cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario della Giustizia Tributaria, anche quest’anno ospitata nella splendida Sala Falconetto, a Palazzo Geremia. Risultati più che soddisfacenti, quelli forniti da Giunta che ha sottolineato come sia sempre più forte la volontà di instaurare un ampio confronto con il contribuente. Ad aprire la cerimonia, dopo gradito concerto corale, il presidente della Commissione tributaria di Trento, Corrado Pascucci, che nella sua relazione ha toccato diversi punti. Ha parlato della crisi economica, ma anche di quella degli Stati, che hanno influenza anche sulla giustizia tributaria. A spiegato che la giustizia necessiterebbe di giudici a tempo pieno, oltre che professionali e specializzati. Secondo Pascucci va mantenuta la preclusione probatoria, ovvero l'attività di accertamento esclusivamente per via contabile, vista anche la rilevanza e la delicatezza sociale della materia, in particolare negli interventi che riguardano la macchina statale, dunque la collettività. «Il bilancio complessivo dell'anno di attività appena trascorso – ha detto Pascucci – deve ritenersi complessivamente positivo». E i dati che egli stesso ha fornito spiegano come, anche sul fronte della giustizia tributaria, il Trentino sia un’esempio per il resto del Paese. «Sono estranee infatti – ha aggiunto – le inefficienze, anche non volute, che invece affliggono talora altri uffici del territorio italiano». Ha poi spiegato che le controversie pendenti davanti alla Commissione tributaria di primo grado al 31 dicembre 2013 erano 1263, i ricorsi pervenuti entro il 30 dicembre 2014 sono stati 462. Ne sono stati definiti 701, con una conseguente giacenza di 1025. «Come si può notare – ha osservato – i ricorsi definiti sono nettamente superiori a quelli sopravvenuti, con un abbattimento dell'arretrato di 238 procedimenti». Le richieste di sospensione dell'esecuzione dell'atto impugnato per il possibile pregiudizio di un danno grave e irreparabile, come ha riferito, nel 2014 sono state 131. I procedimenti pendenti al 31 dicembre alla Commissione tributaria di secondo grado erano 213 e quelli pervenuti entro il 30 dicembre 2014 sono stati 145, quelli definiti nel 2014 sono stati 126, con una giacenza ultima di 232. «Nel caso della Commissione di secondo grado - ha sottolineato - dunque i procedimenti definiti sono stati leggermente inferiori a quelli sopravvenuti e ciò nonostante si sia tenuto un numero maggiore di udienze rispetto all'anno precedente. Ciò è dipeso, oltre che dall'aumentata - in forma esponenziale4 - complessità delle cause, dal fatto che mancano in organico di due vicepresidenti di sezione». Numerosi gli interventi dopo quello di Pascucci: quello della’avvocato Maddalena Mottes, dell’associazione magistrati tributari, l’avvocato Andrea Di Francia, garante per il contribuente, Alfredo Montagna, rappresentante del Consiglio di presidenza della Giustiza Tributaria, Rosa Santoro, direttrice della Commissione Tributaria di II grado e Maurizio Postal, Maurizio Postal, presidente dell’Ordine dei commercialisti ed esperti contabili di Trento e Rovereto.

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