Violenta la moglie, patteggia 20 mesi 

L’uomo dovrà seguire il percorso «CambiaMenti» o perderà la sospensione della pena



TRENTO. L’ha violentata due volte, minacciandola di violentarla ancora, anche davanti ai figli, piccoli. Lei, disperata ma determinata a lasciarsi una vita fatta di vessazioni alle spalle, se n’è andata di casa, ha lasciato un lavoro a tempo indeterminato, ha accettato l’aiuto di una casa rifugio per dare a lei a suoi figli un po’ di tranquillità. E ora sta ricominciando a vivere. Un cammino nel quale anche la sentenza di ieri mattina ha un peso, un significato. Sì perché lei, oltre a lasciare la casa e il marito violento, lo ha anche denunciato e ieri, in tribunale, l’uomo ha patteggiato un anno o otto mesi l’accusa di violenza sessuale. Ha risarcito sua moglie - una cifra decisamente inferiore a quella richiesta dalla donna che si era costituita parte civile - e questo gli ha permesso di chiedere il patteggiamento. Ma c’è una condizione legata alla sospensione cautelare della pena. L’uomo dovrà seguire « Cambiamenti» che è un percorso di gruppo che si rivolge agli uomini autori di violenza fisica, psicologica, economica, sessuale o di stalking nei confronti delle loro partner o ex partner. L’obiettivo principale è quello di ridurre il rischio che si verifichino nuovi comportamenti violenti. Il percorso ha una durata di sei mesi, con incontri settimanali di due ore ciascuno, in orario serale e vi ene condotto da due professionisti (un uomo e una donna) con una formazione specifica in questo tipo di intervento. I modelli teorici di riferimento sono il programma Change (Scozia) e il Programa Contexto (Università di Valencia- Spagna). Se lo seguirà e il giudizio sarà positivo, gli sarà riconosciuta la sospensione della pena. Altrimenti la perderà.













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