«Villa Rosa? È una Ferrari tenuta nel garage»

L’assessora provinciale alla salute, Borgonovo Re: «L’ospedale di Pergine è bello e moderno ma utilizzato al di sotto delle sue possibilità per carenze di personale»


di Roberto Gerola


PERGINE. Villa Rosa argomento importante dell’incontro tra la Quarta Commissione provinciale e l’assessore Borgonove Re. Nell’illustrare la situazione del centro di riabilitazione, l’esponente della giunta provinciale lo ha definito «una Ferrari in garage». E ha fatto riferimento alla recente visita che aveva compiuto alla struttura esprimendo quella serie di considerazioni che avevamo riportato in una nostra intervista a seguito della sua visita.

«Una struttura architettonicamente bella, moderna, dotata di tecnologie di altissimo livello e qualità, nonché di un notevole confort alberghiero. Una struttura tuttavia, utilizzata molto al di sotto delle sue possibilità, per una carenza delle risorse umane e per una sospensione della programmazione delle attività. Ad oggi sono occupati 54 posti letto sugli 85 disponibili nei tre reparti, a fronte di liste di attesa lunghissime per pazienti con patologie neuromotorie o neurovegetative gravi, come la sclerosi multipla. Abbiamo un buon nucleo di risorse professionali di partenza che però va rafforzato da altre professionalità (anche in alleanza pubblico-privato) che garantiscano percorsi riabilitativi complessi, anche in un ambito di ricerca scientifica». Ha poi ribadito che il Villa Rosa «non deve avere concorrenza, ma è destinatario di una dimensione di un’altissima complessità riabilitativa, innovativa e supportata da modernissime tecnologie, ad oggi non garantita da altre strutture sul territorio». Borgonovo Re ha quindi proposto alla Commissione una visita alla struttura per poi proseguire le riflessioni sul percorso da costruire, anche con il suo supporto.

E’ intervenuto anche Walter Viola parlando di «necessità di investire sul personale dopo che lo si è fatto sui muri» concludendo che «il Villa Rosa si deve rendere protagonista di un’integrazione virtuosa con coloro che sul territorio hanno fatto della riabilitazione la loro mission aziendale». Parole sono venute anche da Violetta Plotegher a proposito di ottimizzazione non solo dei costi, ma anche dei servizi: «La convergenza di realtà non in armonia tra loro è da evitare, il ragionamento va fatto su un dipartimento della riabilitazione complessivo».

Anche Giampiero Passamani e Graziano Lozzer sono intervenuti sull’argomento portando le proprie esperienze e relative riflessioni sulle strutture riabilitative trentine. Se ne riparlerà. Del resto sono anni che i discorsi a proposito di Villa Rosa si centrano sul futuro delle offerte che deve fornire all’utente.













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