Vigilantes, il sindaco attacca Fugatti 

Andreatta contro il presidente: «Ci vuole rispetto dei ruoli sulle decisioni per la città. Le guardie vanno bene per le banche»  


di Sandra Mattei


TRENTO. «È una questione di metodo e di merito», esordisce il sindaco Alessandro Andreatta dopo avere appreso dai giornali che davanti alla chiesta di Santa Maria Fugatti metterà le guardie giurate. «Sono sconcertato - rincara la dose il sindaco - perché su questioni che riguardano scelte importanti sul capoluogo, ci dovrebbe essere un rispetto dei ruoli. A maggior ragione, proprio perché tre giorni fa ci siamo incontrati con Fugatti al Commissariato per il Comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza, e lì non c’è stato il minimo accenno a questa decisione, né con me né con gli altri rappresentanti delle forze dell’ordine. Mi sarebbe piaciuto confrontarmi sulla presenza delle guardie, visto che ci eravamo accordati per vederci la prossima settimana».

Il sindaco si interroga anche sull’opportunità che il governatore Fugatti scavalchi il questore nel suo ruolo di garante della sicurezza. «Piazza Santa Maria è un luogo pubblico - precisa - e la competenza sull’ordine e la sicurezza è del questore che coordina le forze di polizia e del sindaco per quanto riguarda la polizia locale. Proprio mercoledì il questore Garramone aveva annunciato un giro di vite, con il potenziamento dei controlli sia della polizia che della Guardia di finanza nelle zone che sono più colpite da spacciatori e degrado. Sarebbe bene che ciascuno faccia il suo lavoro. A parte il fatto che non capisco nemmeno la funzione delle guardie giurate: per l’apertura si sono attivati i volontari delle associazioni dei carabinieri e poliziotti in pensione, compresa l’associazione delle guide, ed i fedeli all’interno della chiesa sono protetti. Ne conosco molti di loro, che ho incontrato stamattina (ieri, ndr.) e mi hanno detto che non hanno bisogno di una scorta». E, ancora, il sindaco si chiede: «Non so se il bando per i vigilantes faccia parte di un piano generale, perché allora andrebbero messi davanti a tutte le chiese che hanno problemi di degrado, come l’abbazia di San Lorenzo, San Pietro, il Duomo dalla parte di piazza d’Arogno. In definitiva, non penso che i padri conciliari della nostra amata basilica di Santa Maria e Chiara Lubich, battezzata in quella chiesa, sarebbero molto contenti di andare alle funzioni con la scorta. E poi i vigilantes li collego alla sicurezza di una banca». Non risparmia critiche, Andreatta, nemmeno sulla decisione di Fugatti di allontanare la metà dei migranti dei pakistani: «Un’azione schizofrenica, inoltre, quando dall’altra parte decide di spostare i migranti, facendosi bello con l’aiutino del ministro dell’Interno, visto che è di sua competenza decidere del loro destino. Insomma, si spendono dei soldi per proteggere i fedeli in chiesa che non l’hanno chiesto e si lesinano i fondi per 40 profughi, per i quali ci siamo assunti noi le spese di vitto ed alloggio. Non si può lamentarsi del degrado, e poi non garantire l’accoglienza ai profughi, in attesa di conoscere la risposta alla richiesta di protezione, è anche una questione di garantire la dignità ad ogni persona. Diciamo che non ho capito l’iniziativa».

Di parere opposto, è il giudizio di Stefano Borgognoni, presidente del Comitato Rinascita Torre Vanga: «Ben vengano più guardie in piazza, anche se non è ancora chiaro che compiti avranno i vigilantes. Sarei contento che oltre a garantire la sicurezza dei fedeli, garantissero anche quella dei residenti. Io ogni sera trovo davanti al mio portone un assembramento di spacciatori, li conosco ad uno ad uno e vorrei vedere finalmente che si contrastasse questa situazione. Il questore ha annunciato che dalla prossima settimana i controlli saranno potenziati, speriamo che non finisca tutto con il mercatino di Natale. Solo con il ritorno alla normalità, questo quartiere che ha tanti spazi sfitti, potrà tornare ad essere attrattivo per attività commerciali e di socialità».













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