«Vi insegno a fare musica gratis»

Nasce la Music Factory: lezioni gratuite in cambio di lavoro


Giuliano Lott


ROVERETO. Dopo vent'anni di insegnamento al Cdm, il chitarrista Lorenzo Frizzera cambia vita e anche tipo di lavoro: a novembre parte Music Factory, la sua nuova iniziativa. Ha a che fare con la musica e l'insegnamento, ma in una cornice del tutto nuova, sia per il Trentino che per l'Italia. «Di solito - spiega lui - la formazione musicale è un ciclo di studi in cui si impara la tecnica per diventare musicisti. Ma in realtà, forse per un ingenuo retaggio "anni sessanta", si dimentica di spiegare che per diventare professionisti non basta saper suonare. Bisogna anche "vendere" il proprio prodotto, ossìa la musica. Io ci ho messo vent'anni a capire come si fa, ora voglio spiegarlo a chi davvero intende diventare un professionista, cioè cerca di vivere con la musica».

Ma quasi tutti i professionisti insegnano, per vivere. «Quello non è fare il musicista, è fare l'insegnante. Il professionista vive della musica che produce e oggi, grazie anche alla tenologia digitale e a internet, bisogna possedere una serie di competenze specifiche, che comprendono la produzione di dischi e la programmazione di concerti. Cioè le due principali fonti di reddito per chi fa musica sul serio».

La Music Factory non sarà dunque un scuola? «La formula è piuttosto innovativa, sfrutterò la formula del "gratis"». Cioè? Lezioni gratuite? «Sì, in cambio di lavoro. Tutti i lunedì insegnerò chitarra a un gruppo di persone che in cambio lavoreranno per me, gestendo la Factory. Com'è intuibile, si tratterà di studenti a un livello gà avanzato, che vogliono fare il grande salto». Diventare professionisti della musica? «Sì. Il posto l'ho già scelto, sono due stanze all'Opificio delle idee, l'ex oleificio Costa, che ora sto attrezzando allo scopo. Per mantenermi con le spese, una sala prove completa di impianto, batteria e piano verticale sarà "a noleggio" in alcuni gorni della settimana. Ma è solo un'attività collaterale, non è questo lo scopo». E cosa faranno gli studenti-collaboratori? «Di tutto: booking agency, produzione, composizione, arrangiamenti, ma anche ufficio stampa, prodotti per la didattica, sviluppo di strumenti musicali nuovi, applicazioni per la musica, lezioni on-line. Le idee non mancano, la Factory deve ancora nascere ed è apertissima».













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