Variante del Tesino, Comunità beffata

L’assemblea approva una mozione per anticipare il finanziamento, ma Gilmozzi qualche ora prima aveva detto: «Non si fa»


di Marika Caumo


BORGO. Finanziamenti certi e rapidi per Variante del Tesino, messa in sicurezza della Statale 47 e Ospedale. Ci sono volute oltre tre ore di tempo all'assemblea della Comunità per discutere altrettanti documenti presentati dai gruppi di minoranza e da alcuni consiglieri di maggioranza, aventi per oggetto questi argomenti. Tutti approvati a stragrande maggioranza, ma nessuno ha avuto l'unanimità. Mozioni che saranno inviate a Trento, con alta probabilità che non vengano considerate dalla Provincia e messe nel cassetto, sorte a cui sono stati destinati numerosi altri dispositivi, ultimo in ordine di tempo la mozione contro la chiusura del centro di Cinte, sancita ufficialmente il giorno seguente l'approvazione unanime da parte della Comunità. Per questo il presidente Sandro Dandrea ha accolto l'appello di invitare la giunta provinciale in una prossima assemblea, al fine di discutere e capire quale futuro è scritto per la valle. Anche perché i temi sono importanti, ci sono in ballo diversi milioni.

Milioni che dovrebbero arrivare per la ristrutturazione del San Lorenzo. Come annunciato dal vicepresidente Carlo Ganarin infatti, nel bilancio di previsione provinciale sono stati messi 10.5 milioni nel 2015 e 3.5 nel 2016 per gli interventi all'ospedale di Borgo.

«Chiediamo un finanziamento certo, che nel 2015 partano i lavori -, ha ribadito il capogruppo Patt Davide Minati, ottenendo di emendare la mozione presentata da Giorgio Zuppel sulle opere pubbliche-. Ma anche la conclusione della procedura di gara per l'appalto della Variante del Tesino, con l'anticipo del finanziamento dal 2015 al 2017 e al contempo, anzi per prima cosa, un finanziamento certo per la messa in sicurezza della Statale 47». Peccato che questa mozione, almeno per quel che riguarda la variante tesina, sia già superata perché deve fare i conti con quanto annunciato dall'assessore Mauro Gilmozzi appena qualche ora prima in Commissione provinciale. Gilmozzi ha ricordato che, a fronte di 470 milioni in meno per le opere pubbliche, la programmazione finanziaria non sarà spalmata più fino al 2018 ma fino al 2022. «Quindi già alcune opere devono essere spostate in là come la variante di Pinzolo e la variante del Tesino. Le dobbiamo spostare perché altrimenti non avremmo i soldi per pagare i fornitori dell'appalto». Una conferma, qualora ci fossero ancora dubbi, che quest'opera (il bando di gara scade il 5 maggio ma i soldi erano stati messi nel 2017) torna nel cassetto, forse definitivamente. Sulla variante del Tesino erano intervenuti precedentemente anche Ezio Tessaro, Bruno Donati, Armando Floriani, Leonardo Ceccato e Renzo Sandri. Chi la rivendicava con forza, chi proponeva di suddividerla in più lotti, chi accusava lo spreco di tutti i soldi spesi finora in progetti e perizie, chi ricordava anche le colpe dei Comuni, che quando i soldi c'erano si sono messi di traverso. Alla fine la mozione è passata con il no del gruppo Pd e l'astensione di Floriani (Patt).













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