ValsuganAttiva: «No ad una discarica in località Prae»

Borgo, timori per l’area da recuperare nei pressi del Moggio: «Meno inerti e più materiali provenienti da scavi di terreni»



BORGO. “Grido” d'allarme dell'associazione ValsugnAttiva in merito alla futura bonifica delle Prae nei pressi del torrente Moggio.

L'associazione impegnata nella difesa del territorio valsuganotto, in un documento diffuso ieri, sottolinea come «da decenni quei terreni attirano le attenzioni professionali della ditta Boccher, che ha scelto questi luoghi per il deposito di materiali inerti ma anche di scorie e altri scarti industriali. Tali depositi, effettuati a volte in discariche comunali e private, altre volte addirittura come rafforzamento degli argini, sono sempre stati autorizzati dagli enti competenti e dalle amministrazioni interessate».

ValsugnAttiva aggiunge di ritenere «che il territorio è già gravemente penalizzato dalla presenza di metalli pesanti, tra i quali il cromo esavalente, di polveri di abbattimento fumi e scorie provenienti dall’acciaieria di Borgo, di fusti depositati illecitamente e contenenti sostanze di probabile origine industriale, oltre che di vari materiali di scarto dell’edilizia, e che ora abbia bisogno di bonifiche ambientali piuttosto che di ulteriori apporti di materiale. Apprendiamo, invece, che è stato recentemente autorizzato un progetto denominato “Ricostruzione del versante in località Prae, ripristino della viabilità con ampliamento dell’area agricola sommitale. Nel progetto si descrive come prioritario, per la ricostruzione del versante, l'utilizzo di materiale proveniente da scavi su terreni di matrice tendenzialmente calcarea, in quanto affine alla geologia del luogo, secondo un principio a nostro avviso senz'altro condivisibile. Ma, sempre nella stessa autorizzazione, si precisa anche: “In alternativa al terreno naturale potrà essere utilizzato del materiale costituito da materie prime nelle forme usualmente commercializzate marcate CE, da destinare a recupero ambientale”. È doveroso precisare che a questa definizione corrispondono materiali di origini molto varie, tra cui pietrisco tolto d’opera, calcestruzzi, laterizi, refrattari, ceramici, malte, intonaci, scorie e loppe e altri materiali come vetro, scorie vetrose e conglomerati bituminosi».

«Come ValsuganAttiva - concludono gli ambientalisti - chiediamo che senso abbia prescrivere di utilizzare terreno di matrice calcarea e consentire, allo stesso tempo, l'apporto di materiali che per le loro caratteristiche sarebbero più tipici di una discarica piuttosto che di una bonifica agraria. ValsuganAttiva chiede pertanto la sospensione delle autorizzazioni su questo progetto, la riduzione del volume di inerte da apportare, anche in relazione ad un maggior rispetto della morfologia naturale del luogo, ed infine la concessione ad apportare esclusivamente materiali provenienti da scavi di terreni vergini di matrice simile a quella di destinazione». (m.c.)













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