sanità

Vaccinazioni, certificati già su internet

Accordo fra Azienda sanitaria e scuole trentine: per i genitori di figli “in regola” non sarà necessaria alcuna procedura


di Andrea Selva


TRENTO. I certificati vaccinali dei minori trentini sono già disponibili on-line e i genitori dei figli in regola con il calendario previsto dalla Provincia non dovranno adottare alcuna procedura. Per illustrare nel dettaglio tutte le novità previste dalla recente normativa nazionale questa mattina è stata convocata una conferenza stampa, ma alcune famiglie hanno già ricevuto le prime comunicazioni da parte dell’Azienda sanitaria: nella maggior parte dei casi si tratta semplicemente di prendere atto che il percorso vaccinale è “conforme” al piano provinciale e quindi non è necessario nessun adempimento, nemmeno la presentazione della documentazione a scuola visto che i dirigenti scolastici saranno in grado di verificare lo stato vaccinale di alunni e studenti iscritti nel proprio istituto.

L’incrocio dei dati tra Azienda sanitaria e scuole renderà più semplice la vita alle famiglie, ma la documentazione sui vaccini è comunque a portata di mano di tutte le famiglie che utilizzano il sistema Trec (acronimo che sta per “3 c”, cioè Cartella Clinica del Cittadino) e che possono verificare via internet la conformità o meno del percorso vaccinale dei propri figli.

Ma cosa dovranno fare i genitori di figli privi di certificato di conformità? L’Azienda sanitaria ha chiarito con evidenza che le vaccinazioni sono obbligatorie (nella scheda indichiamo i 10 vaccini previsti dalle normative) ma non sono un requisito per l’accesso alla scuola dell’obbligo (diversa la situazione per asili nido e scuole materne, dove la vaccinazione è invece indispensabile). I genitori di figli non vaccinati (di età fra i 6 e 16 anni) potranno comunque incorrere in sanzioni amministrative variabili tra i 100 e i 500 euro mentre l’Azienda sanitaria attiverà un percorso di recupero delle vaccinazioni. Chi ha intenzione di seguire questo percorso otterrà un rinvio dell’obbligo, previsto anche in caso di particolari situazioni che non consentono la vaccinazione immediata. La norma prevede comunque anche la possibilità di esonero in determinati casi. Nella comunicazione alle famiglie l’Azienda sanitaria ha indicato anche le motivazioni dell’obbligo: «L’obiettivo è di contrastare il progressivo calo delle vaccinazioni e il ritorno di malattie debellate (polio, difterite, tetano) e l’insorgenza di epidemie come quella attualmente in corso in Italia, con più di 4 mila casi di morbillo con 3 decessi nel 2017».













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