Undicenne scompare, trovato di notte al parco

Individuato alle 4 a Bolognano dai carabinieri grazie al segnale del cellulare Decine di pompieri di Arco, Dro, Riva e Nago-Torbole impegnati nelle ricerche



ALTO GARDA. Una trentina di vigili del fuoco volontari di Arco, Nago-Torbole, Riva e Dro, carabinieri della radio mobile di Riva, carabinieri della Stazione di Torbole e polizia impegnati nelle ricerche, soccorso alpino di Riva allertato. Uno spiegamento di forze notevole, ma d’altra parte l’allarme era scattato per la scomparsa di un ragazzino di undici anni nel cuore della notte. L’età del protagonista giustificava la preoccupazione della famiglia e dei soccorritori.

L’emergenza è scattata poco dopo la mezzanotte di sabato, quando una famiglia dell’Alto Garda ha allertato le forze dell’ordine per la scomparsa del figlio di undici anni, allontanatosi da casa con la bicicletta dopo un normale diverbio e irrintracciabile, nonostante avesse con sè il cellulare. Vista, appunto, l’età dello scomparso la macchina dei soccorsi si è subito messa in moto con tutto il personale a disposizione. A rendere meno drammatica la situazione, il fatto che lo scomparso ad un certo punto ha risposto alla chiamata di un amichetto, spiegando di stare bene e di non aver alcuna intenzione di rientrare a casa. Una persona con le caratteristiche dello scomparso - inoltre - era stata notata spingere una bicicletta in via Santa Caterina intorno alle 2.30 del mattino.

Difficile per le squadre di soccorso pianificare le ricerche senza avere un punto di riferimento. Per questo motivo è stato deciso di “triangolare” il segnale del cellulare del bambino: alle 3.10 il telefono ha “agganciato” la cella di Oltresarca, e questo ha permesso di concentrare le battute di ricerca in un raggio di circa tre chilometri.

La preoccupazione si è finalmente sciolta quando, intorno alle 4 del mattino, i militari della stazione di Torbole hanno individuato il bambino (con la bicicletta) all’interno del parco giochi di Bolognano. Lo hanno avvicinato e hanno visto che aveva portato con sè tutto l’occorrente per trascorrere una notte all’aperto. Alla fine lo hanno convinto che era il caso di rientrare a casa e lo hanno accompagnato dai genitori con l’auto di servizio.

Insomma, una storia conclusa con un lieto fine. E una “lavata” di capo per il trambusto creato. ©RIPRODUZIONE RISERVATA













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