Una vita da cani? Sempre meglio che davanti al pc

Il progetto «I can» contro la dipendenza dei ragazzi da internet e giochi on-line Verranno coinvolti con la pet-teraphy e iniziative di educazione agro-alimentare


di Roberto Gerola


PERGINE. La dipendenza da internet si combatte anche giocando con il cane. Un progetto presentato ieri presso la sede della Comunità. Non solo per contrastare la dispersione scolastica, ma anche per combattere il fenomeno della dipendenza non tanto da alcol e droga, quanto da gioco e da internet.

Con questo obiettivo è stato presentato ieri il progetto “I can”, Centro per apprendimenti naturali. Quindi integrazione scolastica, cittadinanza attiva, contrasto alla dispersione scolastica attraverso il rapporto con le persone, la natura e gli animali. E le realtà coinvolte in questa iniziativa di Edu.C@re, sono molteplici: la Coop sociale San Patrignano, la Coop Sociale Lievito Madre, l’Associazione provinciale Problemi dei minori, l’Istituto Alberghiero di Levico Terme, l’Opera Barelli di Levico terme, gli Istituti comprensivi 1 e 2 di Pergine, il “Marie Curie” di Pergine e Levico. Presentazione avvenuta nella sede della Comunità con l’ente stesso a finanziare (23.000 euro) l’iniziativa insieme ad altri soggetti come per esempio la Rurale di Pergine.

Da parte del presidente Mauro Dallapiccola e dall’assessore Linda Tamanini (Comunità) sono stati evidenziati gli aspetti importanti del progetto in riferimento alla formazione del giovane e quindi del cittadino come soggetto della Comunità. Dallapiccola ha puntualizzato la volontà della Comunità di intervenire a favore dei giovani. Piena e immediata condivisione è stata espressa da Tamanini. Poi, Federico Samadem (dell’Alberghiero) con considerazioni circa la fuga dei giovani dal confronto con la realtà per «anestetizzarsi» con i colloqui con il computer. Lo stesso argomento è poi stato sviluppato da Lidio Miato (dirigente Pergine 1) che ha parlato di vita virtuale parallela per il ragazzo, ricercata in rete e poi incapacità di affrontare la realtà. Il progetto era stato illustrato da Oriana Maffei (di Edu.C@re). Il lato tecnico è stato spiegato dall’équipe di San Patrignano presente appunto con l’unità cinofila. E’ stato spiegato come la pet-therapy sia ormai di casa nella struttura a San Vito e con molti anni di attività alle spalle. Direttore del progetto e dell’attuazione delle iniziative sarà Mario Defranceschi. Dopo aver annunciato che è stato coinvolto un primo soggetto (delle scuole Garbari) si proseguirà con l’ampliamento ai casi riscontrati con i laboratori di cura animali e pet-therapy, educazione agro-alimentare, riciclo dei rifiuti e risparmio energetico.

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