Un vivaio per difendere la trota trentina

Sopralluogo delle associazioni dei pescatori all’impianto in costruzione in Valle dei Mocheni nell’alveo del torrente Fersina


di Roberto Gerola


VALLE DEI MOCHENI. Un’opera d’arte dal punto di vista tecnico per realizzare l’impianto destinato a garantire e mantenere il patrimonio ittico locale. Si fa riferimento all’iniziativa dei pescatori Fersina e Alto Brenta presentata a metà del novembre scorso nell’alveo del torrente Fersina in località Caspito a Sant’Orsola. In funzione delle vasche per contenere gli avannotti (la prima), le trottelle (la seconda) e le trote fattrici (la terza) è stata costruita un’opera di presa con una tecnica tutta particolare tanto da essere la prima del genere nel Trentino. Per questo l’altro giorno è stata al centro di una visita da parte di numerosi presidenti di associazioni pescatori del Trentino guidata dal Sergio Eccel (presidente dei pescatori Fersina e Alto Brenta), con il vice Andrea Fontanari e il dottor Lorenzo Betti (ittiologo). A parte numerosi appassionati di pesca, erano presenti Roberto Braus (Castello Tesino), Luca Tommasoni e Stefano Martini (Vallagarina, e, l’ultimo anche persidente dell’Unione Pescatori Trentini), Guido Piazza (presidente della neonata Associazione pescatori Fiemme che raggruppa quasi 300 pescatori di Predazzo, Ziano, Tesero e Panchià), e Mario Scalet (Primiero). Con loro anche Enrico Angeli, presidente dei Pescatori rivieraschi del Lago di Caldonazzo.

L’opera consiste in una grande vasca impermeabilizzata ricavata nella parte centrale dell’alveo dei Fersina. Sul fondo una serie di tubi bucati per raccogliere l’acqua depurata del torrente e trasportarla alle vasche che ospitano avannotti, trottelle e fattrici. La vasca impermeabilizzata sarà riempita di ghiaia (fine sul fondo e sempre più grossa mano a mano che si sale verso la superficie). Il tutto verrà coperto da un tessuto attraverso il quale filtrerà l’acqua del Fersina che arriverà ai tubi sul fondo depurata dal limo contenuto normalmente che scorrerà in superficie insieme all’acqua del torrente. Approfittando di un periodo di magra del Fersina, il letto è stato scavato per oltre sei metri in per depositare sul fondo quattro grossi tubi per far passare il Fersina. Sono stati poi ricoperti con materiale (poi spianato). E’ stata così ricavata la vasca impermeabilizzata fermata a valle da un muro in cemento armato e sotterrato. Tutt’attorno sono stati collocati grossi massi per rifare l’alveo ed evitare che la vasca si muova anche in caso di forte corrente. I lavori sono seguiti da Andrea Fontanari e Italo Brol (quest’ultimo capo squadra – ora in pensione - dei Bacini montani) e vendono all’opera soci pescatori volontari. L’altra mattina erano al lavoro con -8 di temperatura, L’ultimo atto dei lavori, sarà chiudere i quattro tubi sul fondo (saranno usati in caso di manutenzione della vasca) così il torrente tornerà a scorrere naturalmente nel proprio letto anche sulla vasca; l’acqua filtrerà per caduta nella ghiaia e poi nei tubi per raggiungere le vasche. Nel giro di qualche mese, la tipica vegetazione fluviale tornerà a crescere e l’intera area sarà un parco fluviale con un impianto per conservare la “trota rustica” nel proprio ambiente.

Le trote serviranno a ripopolare i torrenti (non per pronta pesca) e il nuovo impianto in località “Caspito” completerà il ciclo che inizia nell’incubatoio di “Valscura” a Caldonazzo, sempre dei Pescatori Fersina e Alto Brenta.

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