«Un successo costruito con la gente»

“Francesco, Francesco...” tifo da stadio per il neo sindaco: «Una grande emozione, adesso inizia il vero lavoro, quello duro»



ROVERETO. “Francesco, Francesco...” Tifo da stadio ancora prima del risultato ufficiale nel quartier generale dei Civici e dei Verdi. Quando arriva Francesco Valduga, poco dopo le 21, è accolto dai suoi con un’ovazione. Felice, sorridente, ovvio, ma anche pacato, come sempre, nei modo e nei termini. Ringrazia tutti, si lancia in qualche abbraccio e brinda al successo ma invoca anche “sobrietà” (una delle sue parole d’ordine). Sulle sue spalle si ritrova una sciarpa gialla e verde i colori simboli di Rovereto mentre viene strattonato da una parte e dall’altra per una stretta di mano e le congratulazioni. «Certo è tempo di festeggiamenti ed è dura tenere a bada tutta questa gente arrivata in piazza, ma la sobrietà deve essere il nostro atteggiamento» dice ai suoi.

Se lo aspettava un risultato simile?

Guardi, non so nemmeno con quanto ho vinto. Ma che sia il 56, il 58 o il 60 per cento non ha importanza. Ora credo, che al di là del risultato della nostra coalizione, dobbiamo lavorare anche per costruire un nuovo clima di riconciliazione, di dialogo, di confronto, di relazioni... Di questo c’è profondamente bisogno e io voglio fare il sindaco che ascolta le esigenze dei suoi cittadini, un sindaco che sta in mezzo alla gente.

Come sta vivendo questo momento?

È un momento emozionante vedere la gente che fa festa, gente che ha lavorato con me e con tutta la squadra. E a loro, a tutti loro, così come agli elettori va il mio grazie.

Come ha costruito questo successo?

Stando il più possibile in mezzo alla gente, partecipando agli incontri con le diverse categorie, girando per la città ascoltando le esigenze di ognuno. Perché ho cercato di far capire, e credo che il messaggio sia arrivato, che la politica va partecipata, non va vissuta nel chiuso del palazzo. Una politica che si deve fare tutti assieme anche con chi sarà all’opposizione perché, come ho detto prima, la città ha bisogno di riconciliazione, non di risse.

Con i toni e i veleni degli ultimi giorni di campagna elettorale?

Sì, è vero, è stata un po’ v elenosa, ma lasciamo stare, non voglio parlare di questo... E’ passata e basta...

E allora parliamo della squadra: ha già un’ipotesi di giunta?

L’avevo detto tempo fa: prima pensiamo di vincere e poi si deciderà la squadra. Credo che in settimana potrà essere pronta.

Ma in attesa della giunta...

Da domani, ovviamente, la mia vita cambia. Inizia il lavoro vero, quello più duro. Sono consapevole della responsabilità che vado ad assumere, ma c’è anche grande entusiasmo per questa nuova avventura che inizia.

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