«Un milione per le sedi È scandaloso, tagliamo»

Ottobre: «Ci sono interi uffici vuoti. Il Patt pronto a traslocare anche domani» E si sfoga: «La gente ci massacra, ora metto la mia giornata su Facebook»


di Chiara Bert


TRENTO. «Smettiamola di guardare la pagliuzza perdendo di vista la trave». La pagliuzza, per il consigliere provinciale Mauro Ottobre (Patt), sono i fondi ai gruppi consiliari, 2 milioni di euro all’anno distribuiti ai partiti per spese di funzionamento, personale, consulenze. La trave è quanto invece il consiglio sborsa per pagare gli affitti delle sedi dei gruppi: 1 milione di euro all’anno, 5 milioni a legislatura. «Uno scandalo - si arrabbia Ottobre - la gente ci sta massacrando, pensa che siamo tutti come nel Lazio. Questa storia degli affitti non mi va giù, è ora di tagliare, di stringerci. Noi del Patt siamo pronti a fare le valigie anche domani mattina».

Consigliere Ottobre, cosa propone?

Di razionalizzare gli spazi. Non è possibile spendere 5 milioni a legislatura. Io sono un imprenditore e quando ho messo piede in consiglio e ho visto i costi degli affitti l’ho detto subito all’allora presidente Kessler. Ma com’è possibile?

Lui cosa le rispose?

Che c’erano dei contratti in essere. Capisco che non si disdicano da un giorno all’altro, ma sono passati anni e non è cambiato niente. Anche questi sono costi, ben più alti dei fondi ai gruppi. E c’è uno spreco enorme di spazi.

Per esempio?

Per esempio io le sto parlando dal palazzo della Regione. Bene, qui dentro ogni gruppo politico dispone di un suo ufficio, oltre alla sede dove ogni consigliere ha il suo ufficio. Piccoli spazi, per carità, ma unendo due uffici se ne recupererebbe uno grande sufficiente per un piccolo gruppo. Con un po’ di buona volontà ci si stringe, come si fa quando si deve risparmiare. Li ha mai visti certi uffici dei gruppi? Con un po’ di buona volontà si può stare in metà spazio.

Giusto. Lo scorso novembre il presidente Dorigatti annunciò un piano che prevedeva anche di concordare con la Regione l’utilizzo di alcuni spazi di piazza Dante.

Sì ma non se n’è più fatto niente e un’altra legislatura è quasi finita. Pensi che qui in Regione ci sono addirittura uffici vuoti da due anni mezzo per i vari gruppi altoatesini che non ci vengono da due anni e mezzo, perché il consiglio regionale lo facciamo a Bolzano».Mentre noi trentini quando andiamo lì non abbiamo neanche un buco. Ed è giusto così, perchè in effetti non ci serve.

Dopo lo scandalo del Lazio si parla anche in Trentino dei fondi ai gruppi. Lei dice «una pagliuzza», ma sono 2 milioni senza obbligo di rendicontazione.

Guardi, io sono per la certificazione esterna. Sarebbe una sicurezza anche per noi consiglieri. Noi comunque chiediamo sempre prima di acquistare: questa spesa si può fare o no? E con Dallapiccola ci siamo dati una regola dall’inizio: ogni spesa una fattura.

Lei sarebbe d’accordo a rendere pubbliche tutte le spese?

Io non credo che ai trentini interessino le fatture. La gente oggi ci guarda male, è vero, ci stanno massacrando. Ma qui non siamo come nel Lazio, siamo seri. Qui con i fondi nessuno si paga le cene elettorali. Io non ho niente da nascondere. Ma nessuno nasce consigliere e legislatore, se vuoi fare un lavoro di qualità hai bisogno di un supporto tecnico.

Qui ndi lei difende i soldi ai gruppi?

Quindi non capisco perché ci stanno tutti massacrando. Ho qui la mia bustapaga: 5.900 euro, 1.300 li dò al partito...

Gliene restano comunque parecchi, no?

Faccio 1000 chilometri a settimana, alla faccia dei 6 mila all’anno che mi rimborsano. Sono 160 euro di gasolio in una sola settimana, ogni 4 mesi devo cambiare i copertoni.

Si sente ingiustamente accusato...

Quest’estate ero in Calabria, un mio collega consigliere di lì prende il doppio di me e ha molte meno competenze. E poi la gente pensa che guadagniamo tanto e non facciamo niente. Ho deciso: metterò su Facebook tutta la mia giornata. E vediamo...

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