VIGILI DEL FUOCO

Un gruppo Facebook contro l’omofobia nelle caserme

La presentazione ufficiale dell’idea nata da alcuni pompieri a metà aprile a Trento con il supporto di «Polis Aperta»


di Anna Tava


TRENTO. Mentre sulla loro pagina Facebook i «Vigili contro l'omofobia» postano gli auguri per San Valentino, scrivendo «Auguri a tutti gli innamorati», il gruppo si sta preparando per la presentazione ufficiale, che avverrà 16 aprile a Trento, con l'obiettivo di far arrivare il messaggio ai loro organi superiori. E anche a tutti gli altri. E per l'occasione ci sarà anche la partecipazione di Polis Aperta, l'associazione che accoglie il personale Lgbt (lesbiche, gay, bisessuali, trasgender) appartenente alle forze armate e alle forze dell'ordine.

«Vigili contro l'omofobia» è un gruppo nato nel 2015 da un'aggregazione di vigili del fuoco trentini intenzionati a combattere gli stereotipi e l'omofobia all'interno delle caserme e ad impegnarsi per fare opera di sensibilizzazione su questi temi, in questo periodo decisamente all’ordine del giorno ovunque. Ad oggi la pagina sul social network è seguita da 522 persone.

Ma quali sono le finalità del gruppo? Gli intenti principali declinati nelle informazioni sono: supportare chi vive con sofferenza il proprio orientamento sessuale o la propria identità di genere all'interno dei comandi/corpi dei Vigili del fuoco, non riuscendo ad esprimerla liberamente; fare opera di sensibilizzazione fra i pompieri sulle tematiche Lgbt, per combattere gli stereotipi e favorire un atteggiamento più consapevole e responsabile dei vigili del fuoco nei confronti di persone gay, lesbiche, bisessuali e trans. L'ambiente dei vigili del fuoco, che da qualche anni ha visto entrare la componente femminile, è sempre stato ritenuto molto macho; oggi questi uomini prendono posizione per favorire il rispetto delle diverse espressioni esistenziali.

Sulla loro pagina Facebook invitano chi vive situazioni di disagio riguardo al proprio ruolo in relazione all'identità sessuale a contattarli e dichiarano: «Consapevoli delle difficoltà per chi non è ancora dichiarato, garantiamo assoluta riservatezza quindi contattateci pure con tranquillità (vigilicontroomofobia@gmail.com)».

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