«Un Cantiere pieno di operai coraggiosi»

Saloni dell’Upt si congratula con chi ha accettato la sfida di un «progetto nuovo». Politici esperti e tanta società civile



TRENTO. Il Cantiere civico democratico messo in piedi da Lorenzo Dellai ha operaie e operai di grande esperienza ma anche tante nuove leve. Tre gli assessori comunali (Tomasi, Castelli e Biasioli, che è anche il vicesindaco), un ex che è poi approdato anche in Provincia (Panetta), cinque consiglieri uscenti (Aliberti, Ducati, Eccher, Fontana e Patton), tre presidenti di circoscrizione (Maule, Cappelletti e Filippi) e un vice (Condini).

La società civile è rappresentata da professionisti, dipendenti pubblici, imprenditori, casalinghe e pensionati. Tra i nomi noti quello di Massimo Nascimbeni, rianimatore dell’elisoccorso, e di Giuliano Brunori, primario di nefrologia. «Abbiamo giovani, anche imprenditori, medici e persone che svolgono un lavoro di attenzione e cura delle persone», spiega Umberto Saloni, coordinatore cittadino dell’Upt. «Ci sono poi candidati che rappresentano il mondo della cooperazione, che si confronta con l’economia in maniera etica e solidale. Tredici le donne, che hanno la capacità di portare innovazione anche nel campo della proposta politica».

I politici hanno «una esperienza a vari livelli: danno il senso della continuità di un impegno e portano il vissuto che serve per operare nel mondo della politica con lo stesso entusiasmo». Molti anche i consiglieri nelle liste di quartiere: «Siamo presenti in ogni circoscrizione. C’è una rete di grande rilievo: tante persone che si sono messe a disposizione».

Per Saloni il Cantiere è «una squadra competitiva» e «di persone coraggiose» per avere accettato la sfida di far parte di «un progetto così nuovo e innovativo». La carta di identità della lista è nota: «Si inserisce nel solco del centrosinistra autonomista, così come è dichiarato nel documento politico. Ciò significa tenere conto dei valori popolari alla radice dell’Upt, che ha fortemente voluto questo progetto, ma anche aprirsi a una dimensione più partecipata e democratica. Per questo il Cantiere diventa spazio di sperimentazione per la politica, non solo intesa come elaborazione di pensiero ma anche di azione amministrativa e relazione sociale».

Tra i pilastri del programma, «una grande attenzione alla sicurezza, non solo sul piano dell’ordine pubblico ma anche sul piano sociale. Vogliamo anche imprimere una nuova spinta verso un progetto di città che sappia cogliere le nuove opportunità, legate al mondo universitario, all’eccellenza nella ricerca, al turismo, al dialogo con il mondo agricolo: non dimentichiamo che Trento è uno dei comuni che ha il maggior numero di aziende agricole e tra le maggiori superfici a coltura di pregio, con presenze di grande eccellenza. Una città, inoltre, che può essere promotrice di opportunità di lavoro, sviluppo e benessere: per farlo deve trovare le sinergie provinciale e nazionale nella direzione dello sviluppo della capacità di impresa».(l.m.)













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