Un cadavere alla base del Colodri

E’ di Dimitri Leonardi, 20 anni, di Arco: era scomparso da quattro giorni. Forse tradito da una scivolata



ARCO. E' stato individuato in mezzo alla boscaglia da due scalatori tedeschi diretti verso la ferrata del monte Colodri, una delle più facili ma anche suggestive che il territorio arcense offre agli escursionisti.

Ieri pomeriggio, ai piedi della via attrezzata, tra le piante di cedro subito sopra la capanna dell'alpino di Prabi, è stato dapprima avvistato e quindi recuperato il corpo privo di vita di un ragazzo di Arco, il ventenne Dimitri Leonardi del quale, giovedì scorso, era stata denunciata la scomparsa dal padre dopo che non si era presentato a casa per il pranzo nell’abitazione di via S.Stefano. La morte è avvenuta in seguito ai traumi riportati da una caduta dall'alto, probabilmente iniziata nel primo tratto della stessa ferrata. I carabinieri di Arco, che hanno eseguito i rilievi, stanno ora cercando elementi utili a ricostruire le cause della caduta: tutto lascia pensare che si sia trattato di un tragico incidente, stando alle abrasioni riscontrate sul corpo del povero ragazzo (trovato senza attrezzatura per l'arrampicata) che ha anche cercato di aggrapparsi con le unghie al terreno nel tentativo di salvarsi.

La ferrata arcense è di facile esecuzione, quindi si presume che Dimitri (dagli amici chiamato affettuosamente Dima) abbia messo un piede in fallo mentre saliva oppure che gli sia mancata la presa durante la scalata: da qui la scivolata e il terribile volo. La morte, da quanto si è potuto stabilire da un primo esame, è avvenuta alcuni giorni fa, forse già lo stesso giorno della scomparsa.

A lanciare l'allarme sono stati due turisti germanici provenienti dal sentiero della ferrata Colodri. La coppia germanica ha impiegato alcuni secondi a mettere a fuoco i resti del povero giovane ma poi, una volta compresa la gravità della situazione, ha immediatamente telefonato al numero di emergenza del Soccorso alpino raccontando, in un concitato inglese, ciò che avevano appena visto. Inizialmente l'allarme è stato lanciato per una probabile caduta dalla parete di roccia e quindi per un potenziale scalatore in pericolo. Da Trento, quindi, si è alzato in volo l'elicottero del 118 con a bordo i soccorritori e il medico rianimatore, nell'eventualità che l'uomo individuato fosse ferito ma ancora vivo. Appena l'equipaggio trentino è stato verricellato sul posto l'emergenza si è trasformata in una mesta constatazione del decesso. A quel punto l'elicottero ha fatto rientro alla base ed è iniziata l'operazione di recupero della salma eseguita, dopo il nulla osta della Procura, dagli uomini del soccorso alpino.

Nonostante la facilità d'esecuzione la via ferrata del Colodri è costellata di diverse croci. La ferrata del Colodri, infatti, quattro anni fa era stata teatro di un'altra tragedia, che aveva visto perdere la vita un esperto e noto alpinista trentino. Renzo Zambaldi, 51 anni. L'accademico del Cai (e istruttore di alpinismo della scuola Graffer) era stato tradito da una radice mentre rientrava a valle dopo una giornata trascorsa ad arrampicare. Zambaldi era prima scivolato sulle placche, poi era precipitato. Un volo che non gli aveva lasciato scampo.

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