Un’azienda cresciuta insieme al paese

Dagli anni ’60 l’impegno della famiglia Pisoni fino all’apertura del negozio in via Brennero a Trento



SARCHE . Molte le persone, per lo più clienti, che non solo per curiosità ma anche come attestazione di umana solidarietà verso l’azienda Pisoni stazionavano fin dalle prime ore di ieri mattina lungo via Laghetto. Dentro il cancello Enzo Pisoni (figlio di Oreste, il fondatore dell’Azienda) si aggirava sconsolato per il piazzale per una prima stima dei danni: «Purtroppo si è trattato di un incendio, che in una ventina di minuti, causa il forte vento, ha avviluppato il magazzino e la vicina officina, arrivando a ridosso del negozio, che fortunatamente non sembra essere stato danneggiato. I danni sono sicuramente ingenti: oltre alla struttura sono andati completamente distrutti tutti i macchinari (una cinquantina fra trattori nuovi ed usati, motocoltivatori, barre falcianti, …) ed attrezzatura varia».

La ditta Pisoni, leader nel settore dell’attrezzatura agricola, ha iniziato l’attività a Sarche verso la metà degli anni ’60; infatti Oreste, figlio di mezzadri che coltivavano la campagna della Mensa vescovile e che vivevano nel “Cason Nof” (bruciato poi nel 1974) era riuscito nei primi anni’60, assieme ai fratelli Ferruccio (insegnante e poi parlamentare) ed Angelo (insegnante) a costruire nella prima lottizzazione di Sarche un edificio con alcuni appartamenti e al piano terra il magazzino, in cui aveva insediato la sua attività commerciale per il settore agricolo. La ditta si è poi espansa in città, aprendo una filiale in via Brennero e realizzando a Sarche un primo intervento edilizio (un’officina) nell’attigua area artigianale di via Laghetto. Con gli anni 2000 ha completato la nuova grande struttura attuale, composta di magazzino, officina e negozio vendite, trasferendovi poi con gradualità tutta l’attività aziendale.

Il “mitico” Oreste è sempre stato un uomo attivo e combattivo in tutte le situazioni che ha dovuto affrontare a partire dal forte attaccamento alla terra, portando avanti la tradizione di famiglia (però come proprietario), nel macinare centinaia di chilometri in bicicletta nei rari momenti di tempo libero, nel superare con la sua forte tempra l’incidente capitatogli durante i lavori di coibentazione del tetto nel negozio di via Brennero a Trento e nel propiziare come consigliere comunale (giugno 1990)anche la svolta politica di un nuovo corso nell’amministrazione comunale di Calavino. (m.b.).













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