Un aiuto contro azzardo e malattia

L'Ama segue 400 persone che tramite la condivisione superano il disagio


Jacopo Tomasi


TRENTO. Dalla depressione al gioco d'azzardo, dai disturbi alimentari alla tossicodipendenza: sono diversi e sempre più numerosi i gruppi di auto mutuo aiuto presenti in Trentino. L'associazione Auto Mutuo Aiuto Onlus di Trento ne ha attivati 53 che coinvolgono circa 400 persone che, condividendo la loro esperienza con altri, cercano di superare il disagio. La provincia di Trento è una delle realtà italiane più all'avanguardia per quanto riguarda il metodo dell'auto mutuo aiuto, che è stato riconosciuto anche dall'organizzazione mondiale della sanità. La filosofia che sta alla base è piuttosto semplice: favorire lo scambio ed il confronto fra persone che soffrono dello stesso problema.

«Specchiarsi nell'esperienza dell'altro aiuta a superare un momento critico, a non sentirsi soli ed isolati nella sofferenza», spiega Sandra Venturelli, coordinatrice dell'associazione Ama di Trento, nata nel 1995 e che negli ultimi anni è cresciuta in modo significativo come dimostrano i 53 gruppi attivati, le 400 persone coinvolte e i 79 volontari che prestano servizio come facilitatori. I fronti sui quali è impegnata l'associazione sono i più disparati. Ci sono gruppi per neomamme, per separati, per persone che devono rielaborare un lutto, per donne in menopausa, per chi ha problemi legati all'alimentazione. Altri sono invece legati a delle patologie specifiche: donne operate al seno, persone in dialisi, diabetici, chi soffre di fibrosi cistica, Sla o è affetto dal virus dell'Hiv. Senza dimenticare quelli legati alla sfera psichica: dalla depressione, ai suicidi, all'ansia agli attacchi di panico.

L'obiettivo di tutti è quello di permettere a queste persone di confrontarsi con chi ha vissuto (o sta vivendo) gli stessi problemi, mettere in comune le esperienze e trovare il modo per superare il disagio. «Attualmente - afferma la coordinatrice - i gruppi più partecipati sono quelli sulla solitudine, sull'autostima e sul gioco d'azzardo, fenomeno in costante crescita. Da questi segnali si coglie un disagio forte nel vivere la precarietà di questi tempi e la difficoltà nel costruire relazioni sociali. Certo - prosegue Venturelli - la partecipazione ai gruppo non può sostituire una terapia, ma più essere un rinforzo che aiuta a superare il problema».

In Trentino i gruppi di auto mutuo aiuto stanno prendendo sempre più piede: in una società sempre più individualista, i problemi si possono superare insieme. La tradizione affonda comunque le radici nel tempo. È forte l'esperienza dell'Apcat, l'associazione che ha diffuso sul territorio i "club" degli alcolisti: attualmente questi "club" in Trentino sono circa 170. Anche il Centro di salute mentale di Trento punta su questo metodo: oltre all'esperienza degli Ufe, c'è la Casa dell'Automututoaiuto che è aperta ogni giorno a quanti vogliano vivere momenti di condivisione e confronto. Anche la Lila del Trentino, l'Unione ciechi e l'associazione «Oasi della Speranza» hanno gruppi di auto mutuo aiuto, rispettivamente sui problemi dell'Aids, dei non vedenti e delle tossicodipendenze.













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