Tutto nuovo il porto della Fraglia

Quasi tre milioni spesi dal Servizio Bacini montani per il consolidamento



RIVA. Manca solo una mano d'asfalto all'esterno della sede e poi i Bacini Montani della provincia chiuderanno il consolidamento dell'area portuale della Fraglia, con quaranta giorni di anticipo sui 605 concessi dal capitolato. La spesa sfiora i 3 milioni: 2,287 per i lavori a base d'asta affidati all'impresa Burlon di Telve Valsugana (e diretti dall'architetto Nicola Dalbosco e dal geometra Livio Caset, entramdi dipendenti provinciali), il resto fino a 2,985 per iva, spese tecniche, prove dei materiali, imprevisti di vario genere.

Le modifiche più evidenti rispetto al passato riguardano la piscina interna davanti alla Spiaggia degli Olivi, l'allungamento d'una quindicina di metri del molo esterno, l'eliminazione della scogliera sommersa sull'interno della barriera frangiflutti che creava problemi di pescaggio nei periodi di abbassamento del livello, il rifacimento completo delle arcate e della sponda di cemento nella porzione interna del porto, la nuova pavimentazione in pietra rossa del molo leggermente allargato.

Quella che era la piscina a semicerchio destinata dall'architetto Maroni al bagno dei ragazzini più piccoli, adesso è un bacino interno profondo più o meno due metri e mezzo: abbastanza perchè possano esservi ormeggiate delle imbarcazioni anche in tempi di magra del Garda (l'area è ancora occupata da alcuni cabinati trasferiti lì per consentire i lavori: ma si tratta di soluzione provvisoria. L'accordo col Comune è che quello spazio resti libero, a disposizione della Spiaggia, e che la Fraglia possa invaderlo solo in ocacsione di regate particolarmente affollate). Scavando il fondale l'impresa ha trovato molti grossi massi di calcare bianco: fatti a pezzi costituiscono ora la difesa esterna del molo dal moto ondoso.

Sull'intera lunghezza del molo, per un totale di circa 160 metri, sono state rifatte le banchine: demoliti i vecchi archi che ormai minacciavano di sfarinarsi, sono state piantate centinaia di micropali fino ad una profondità di 12 metri su cui gettare le sottofondazioni della banchina (che, caso più unico che raro, è sbarrierata, a tutto vantaggio delle iniziative a favore dei portatori di handicap). Degli archi però è stato conservato il sistema di «ammortizzazione» del moto ondoso, indentico a quello tottora in funzione sulla passeggiata verso punta Lido: una canaletta interna in cui l'onda va a spegnersi, disperdendo la sua forza d'urto.

Nuovo anche il pontile più interno, dotato di barriere contro l'invadenza di anatre e folaghe (che hanno già abbodantemente imbrattato le pietre all'estrimità dove verrà posizionato il faro verde). Resta da montare un apparecchio misuratore del livello del lago, da collegare ad internet in modo che il dato sia consultabile in tempo reale. Così oltre al livello di Peschiera -già consultabile- ci sarà anche quello di Riva, ovviamente differente.













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