Tutti a scuola di parkour: salti, corse e cadute in città

Da un paio di anni nella palestra di via Tommaseo decine di ragazzi imparano a muoversi tra gli ostacoli cittadini. Tra gli allievi anche il comico Lucio Gardin


di Paolo Trentini


ROVERETO. Corse, salti e cadute. Si legge parkour ed è il nuovo fenomeno roveretano. Nelle nuove generazioni molto attente ai fenomeni sociali su internet non poteva mancare questa disciplina nata sulla strada e diffusa grazie alle numerose videoclip che gli appassionati hanno pubblicato sui canali web. Letteralmente "percorso", una versione più commerciale del francese "parcour", il parkour deriva dai percorsi dell'addestramento militare, dove bisogna muoversi da un punto all'altro nella maniera più efficiente e veloce possibile. In sostanza, una sorta di ginnastica in cui si impara a saltare gli ostacoli sfruttando le strutture cittadine come muri, muretti, ringhiere, reti di recinzione e così via. La componente spettacolare dei salti con evoluzioni in aria degne dei migliori tuffatori che si vede nel web fa il resto appassionando decine di ragazzi. Da un paio d'anni nella palestra di via Tommaseo una sera alla settimana una cinquantina di ragazzi dai 9 anni in su si ritrovano per eseguire esercizi propedeutici, sognando di ripetere le evoluzioni viste in rete. Gli insegnanti della società Parkour Rovereto, Simone Marini e Alex Stradoni seguono i due corsi organizzati, uno di base e uno più avanzato, al quale ha partecipato anche un incuriosito Lucio Gardin: «La disciplina è nata in strada - spiega Marini - spontaneamente da squadre di ragazzi che si riuniscono. Non c'è nulla di competitivo se non la sfida con se stessi per superare l'ostacolo che ci si è posti davanti e poi gradualmente spostare in là i propri limiti. Una competizione interiore dove lo scatto mentale è riuscire a superare le proprie debolezze per raggiungere il risultato. Un insegnamento che si ripete anche nella vita di tutti i giorni affrontando i problemi invece che cercare di eliminarli o aggirarli. Il parkour prevede salti, arrampicate, corse, coinvolgendo in gran parte bracca e gambe. E' necessaria agilità ma allo stesso tempo anche esplosività. I corsi nascono per insegnare ai ragazzi a svolgere questa disciplina in sicurezza. Se non lo facessero qua con tappetoni e cavalletti salterebbero qualche muro in città e cadere sul cemento è diverso che su un materasso. Ai ragazzi permette di stare in compagnia e soprattutto di sfogarsi ognuno con i suoi tempi, senza spingerli ad allinearsi con gli altri. Ognuno arriva al suo obiettivo secondo le proprie capacità e senza dover raggiungere per forza un risultato o sconfiggere qualcuno anche se devo dire che nella mia esperienza, l'ansia del risultato lo hanno sempre avuta i genitori non i ragazzi». Che si divertono saltando agilmente ostacoli o lanciandosi da muri artificiali senza risentirne minimamente.

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