Turismo, sgravi per alberghi e ristoranti

Rossi: sconti in Finanziaria. Sì al piano strategico: brand «Trentino» per sfondare anche nei mercati di Cina e Corea



TRENTO. Trenta milioni di presenze turistiche su 370 milioni a livello italiano (quasi l’8%) e 100 milioni dell’arco alpino. Il 15% del Pil provinciale, con una crescita negli ultimi 5 anni del 5% degli arrivi e del 16% delle presenze. Sono i numeri del turismo trentino, «uno dei settori che sta dando i risultati migliori in questi anni nonostante la crisi», osserva il governatore Ugo Rossi.

Ieri la giunta provinciale ha approvato il piano strategico pluriennale di marketing turistico, per il presidente si tratta di «uno dei pilastri dell’azione di legislatura». L’obiettivo è riuscire a vendere più e meglio non tanto la vacanza quando il sistema trentino turistico nel suo complesso, guardando all'Italia ma anche al mondo tedesco, ad Olanda, Belgio, Russia ed Est europeo, ed esplorando anche nuovi mercati come Cina e Corea del Sud.

Per sostenere il settore come volano dell’economia provinciale, Rossi ha confermato che la manovra finanziaria 2016 che la giunta sta mettendo a punto conterrà «ulteriori interventi di detassazione, oltre all’Irap, sugli immobili strumentali», ovvero sull’Imis: «Vogliamo garantire a questo settore, alberghiero, ristorazione e commercio, ulteriore competitività». Senza contare che il comparto beneficerà anche degli investimenti della Provincia sulla banda larga, con la detassazione degli oneri che le imprese sostengono per allacciamenti e infrastrutturazione.

L’assessore al turismo Michele Dallapiccola ha ricordato come nonostante le risorse in calo, «il nostro bilancio ha mantenuto investimenti elevati su sentieri, parchi, piste ciclabili, impianti a fune e terme», ovvero i fattori di richiamo del turismo trentino. «Un Trentino - ha sottolineato Dallapiccola - che dovrà comunicare se stesso in maniera sempre più omogenea, valorizzando il marchio «Trentino», lo stesso brand su ogni prodotto per garantire riconoscibilità al sistema».

Due gli obiettivi: aumentare l’occupazione dei posti letto (oggi è il 33-35%, due punti in più rispetto all’arco alpino e 5 in più dell’Italia, ma l’Alto Adige fa meglio) e aumentare la spesa media del turista. Altro capitolo: la comunicazione, che dovrà sempre più affidarsi alle nuove tecnologie. «Gli 80 uffici informazioni sul territorio non sono più sufficienti, oggi il 60% degli ospiti prenota la vacanza con il telefonino», ricorda l’assessore, «ed è a questo turista che puntiamo a rivolgerci con le nuove applicazioni». Il nuovo portale unico servirà proprio a far dialogare operatori e turisti, «e rappresenta l’unica concorrenza a Booking». Infine la «guest card», la carta del turista: Trento e i Comuni d’ambito hanno optato per la gratuità, ma gli albergatori non sono d’accordo. Per l’assessore «lo strumento ha un suo valore anche se la si fa pagare un piccolo prezzo». (ch.be.)

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