Turismo, boom Russia: più 35% di arrivi nel 2013

I dati ufficiali di Ingarda: i vacanzieri crescono (1,3%) e sono a 716.938 Presenze ancora oltre quota 3 milioni. Riva sempre leader con 1,5 milioni



ALTO GARDA. Il consuntivo dei 12 mesi del 2013 appena fornito da Ingarda Trentino conferma che, nonostante l’attuale congiuntura economica, il trend positivo continua: gli arrivi hanno superato la soglia dei 700.000 (716.938 per l’esattezza) con un aumento dell'1,3% grazie alla crescita sia degli stranieri (più 1,6%9 che degli italiani (più 01) mentre la contrazione delle presenze (meno 3000 unità su un totale complessivo di 3.082.683) è stata decisamente contenuta nonostante i due fattori negativi che hanno segnato l'anno: il meteo, con 160 giorni complessivi di pioggia, ha castigato soprattutto l'extralberghiero, dove l'aumento dell'1,9% degli arrivi continua a marcare l'attrazione che esercita il Garda trentino nonostante il calo dell'1,3 delle presenze, e la crisi pesante in Italia che ha comportato sia un minore numero di arrivi (meno 1%) che un soggiorno più breve (meno 6,4% delle presenze nel settore alberghiero).

Scorrendo i centri si trova che Riva con 1,551 milioni di presenze (poco più d'un milione quella alberghiera) ha compensato il meno 3,4 di italiani con un più 2% di stranieri; a Nago-Torbole (più 0,9% complessivo, con 746 mila presenze) il calo dei connazionali è arrivato al 10,7%, mentre ad Arco, più vocata al campeggio, la flessione è stata complessivamente del 4% con 647 mila presenze. Quanto alla provenienza degli ospiti la Germania resta sempre il mercato principale con poco meno della metà delle presenze totali (1,4 milioni pari al 46,4%); al secondo posto c'è l'Italia con quasi 600 mila presenze pari al 19,3% del totale; al terzo gli inglesi col 7,4% che corrisponde a 228 mila presenze, di cui però quasi 212mila sono alberghiere. Seguono Austria (5% ossia 155 mila), Paesi Bassi (3,2), Svizzera (2,2), Repubblica Ceca e Belgio (entrambi 1,9%).

A livello di regioni italiane, si conferma la graduatoria dell’anno scorso, con turisti provenienti innanzitutto da regioni di prossimità come Lombardia (circa 100 mila), Veneto ed Emilia-Romagna; quarto posto per il Lazio, mentre per quel che riguarda la durata del soggiorno sono in testa i pugliesi con 4,5 giornate). Molto positivi i dati sull'Est Europa: Polonia +11,6% arrivi, + 7,8% presenze, Federazione Russa più 34,9% arrivi (5.787) e più 48,5% di presenze (27.538), mentre continuano le buone performance del mercato ceco (+7,4% arrivi, +1,6% presenze) che sale al 7° posto come presenze tra i mercati, superando il Belgio. Situazioni altalenanti per gli altri mercati: a fronte dei risultati positivi da Nord Europa (con la sola eccezione della Finlandia) si segnala una complessiva stabilità dei flussi da Regno Unito e Irlanda, mentre risultano in calo quelli da Benelux ed Austria (meno 13,7 di arrivi e meno 16% della presenze) ed in crescita la Svizzera (più 7,4 gli arrivi e più 1,8 le presenze). Tanto per avere un riscontro numerico, i turisti russi sono stati 27.538, meno dei 31.581 polacchi e dei 59.654 cechi.

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