Tunnel del Brennero Scoppia un caso sul finanziamento

Giallo per il mancato inserimento nel decreto Sblocca Italia Rossi: «Fabris mi ha rassicurato che l’opera si farà»



TRENTO. Ad un mese dalla visita al cantiere di Mules del premier Matteo Renzi - che aveva fatto anche i complimenti al governatore altoatesino Arno Kompatscher - ieri è arrivata una mezza doccia fredda sui finanziamenti per il Bbt, il tunner del Brennero. Nella bozza del decreto «Sblocca Italia», che il Governo dovrebbe approvare nei prossimi giorni, tra le grandi opere da finanziare (in totale 14 cantieri per un valore di 28 miliardi e 886 milioni) non c’è più il Tunnel di base del Brennero (1,57 miliardi), accantonato assieme all’autostrada Tirrenica, da Civitavecchia-Livorno. Intendiamoci, l’impegno dell’Italia per la realizzazione del Bbt non sembra essere in discussione, ma l’opera che le province di Bolzano e Trento (ma anche la Comunità Europea) ritengono strategica è stata declassata. O se preferite messa in stand-by. A rischio potrebbero essere sia le tratte d’accesso che il nodo di Verona.

La notizia, diffusa in mattinata, è rimbalzata anche in Austria dove, come conferma il deputato della Volkspartei Daniel Alfreider, c’è non poca preoccupazione. Non è un caso che lo stesso politico badiota, a capo del gruppo parlamentare «Amici del Brennero», ieri abbia cercato di contattare il ministro Lupi e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Delrio.

«Il mio auspicio - commenta Alfreider - è che si tratti solamente di una battaglia tra ragionerie e Governo per una questione di coperture. E dobbiamo anche riuscire a sgombrare il campo il prima possibile da eventuali equivoci perché, con questo tipo di comunicazioni, rischiamo anche una sorta di incidente diplomatico con l’Austria, che quei soldi li ha già accantonati».

La notizia, diffusa da Repubblica, è rimbalzata anche sui principali siti d’Oltrebrennero, compreso quello autorevole di Der Standard, che sottolinea il presunto mezzo passo indietro dell’Italia. «Sono convinto che il Governo - prosegue il deputato Svp Daniel Alfreider - non approverà il Decreto nelle prossime 48 ore ma solamente nell’ultima decade di agosto, quindi c’è ancora sufficienti spazio per mediare e arrivare ad una soluzione complessiva della vicenda».

Alfreider sottolinea a chiare lettere che, già nelle prossime ore, chiederà a Lupi o Delrio di riportare il Tunnel di Base fra le quattordici grandi opere finanziate dal Decreto Sblocca Italia. E gli oltre trenta parlamentari che fanno capo all’associazione «Amici del Brennero», che si sono trovati ieri sera, sono fermamente intenzionati a sostenerlo. «Il tunnel di base del Brennero - continua Alfreider - tra l’altro è l’unico, tra le grandi opere italiane, a goder di finanziamenti da parte della Comunità Europea del 40%. Le altre, invece, sono ferme al 10 per cento».

Il governatore trentino Ugo Rossi, invece, è riuscito a ottenere le rassicurazioni che cercava da Mauro Fabris, coordinatore per il corridoio del Brennero. «L’opera - ha spiegato - non sarà stralciata da quelle contenute nello Sblocca Italia. Fabris me lo ha confermato».

Rossi ha anche smentito l’ipotesi di un inserimento nello “Sblocca Italia” dei finanziamenti per la Valdastico nord.













Scuola & Ricerca

In primo piano