Tumori, le donne li sanno combattere

In un libretto della Lilt i consigli da seguire sugli stili di vita e la malattia


Jacopo Tomasi


TRENTO. Le donne sono più coraggiose degli uomini a sfidare i tumori. Sono più brave a riconoscerli, in sé e nei familiari: si accorgono del corpo che cambia e riescono ad affrontare la malattia con maggiore positività. Insomma, la prevenzione è una prerogativa femminile, anche se lo screening del colon retto sta iniziando a diffondersi anche tra i maschi.
Proprio alle donne si rivolge il "Notebook" realizzato dalla sezione trentina della Lilt (Lega italiana per la lotta contro i tumori) che sarà distribuito gratuitamente in tutte le farmacie comunali e private del Trentino e dell'Alto Adige, nelle sedi Lilt e nelle circoscrizioni. Si tratta di un libriccino ideato da Ivana Di Camillo, volontaria Lilt e consigliere comunale a Trento, condiviso dall'Azienda sanitaria e dal presidente del consiglio regionale, Marco Depaoli. Racchiude una serie di informazioni, semplici e pratiche, su diversi temi: dall'adolescenza alla maternità, dalla menopausa all'alcol passando per la spiegazione dei diversi tumori e gli stili di vita da adottare. Affronta anche argomenti delicati come l'impatto psicologico di un tumore e le modalità con le quali gestire il proprio corpo che cambia. Cinquemila copie in litaliano sono già state distribuite ed altrettante saranno a breve a disposizione, ma la vera novità è che adesso questo "Notebook" è stato tradotto anche in altre tre lingue: inglese, tedesco e francese. Un modo per diffonderlo anche in Alto Adige, dove la maggior parte degli abitanti è di lingua tedesca, ma soprattutto per renderlo uno strumento utile per le donne immigrate che vivono in Trentino. In totale saranno stampate 9.000 copie. Il francese è stato pensato per le donne di origine nord africana, ma la Lilt si sta attivando, assieme ad alcune associazioni specifiche, per tradurlo anche in arabo.
Il lavoro è stato molto apprezzato ed il pensiero comune dei promotori è che ci sia un grande bisogno di sensibilizzare la popolazione riguardo i tumori. Di fronte a questo argomento la paura deve lasciare spazio alla fiducia, come spiega il presidente della Lilt trentina, Mario Cristofolini: «C'è chi si ostina a chiamare il tumore "male incurabile", ma non è più così. L'incidenza di questa malattia è in aumento, anche nella nostra realtà, ma si guarisce di più, soprattutto quando la diagnosi è precoce».
I progressi della scienza dovrebbero lasciare spazio all'ottimismo, anche se i tumori restano comunque, in Trentino come nel resto d'Italia, la seconda causa di morte. Tra il 1997 ed il 2007, infatti, il 30% delle morti sono state causate da tumori, una cifra in leggero aumento. Tra i maschi trentini (i dati si riferiscono al 2006) il tumore più pericoloso è stato quello al polmone (193 morti), poi prostata (81), fegato (76) e colon (69). Tra le donne, invece, al primo posto c'è il cancro alla mammella (91 decessi) seguito da polmone (57), colon (52) e pancreas (48).
Le donne muoiono meno e affrontano meglio la malattia. Il 20% si accorge di melanomi (tumori della pelle) nel partner, mentre solo il 4% dei maschi nota questa patologia nella propria compagna. Una sensibilità diversa che nei maschi sarà comunque stimolata con il prossimo "Notebook" di consigli utili che sarà rivolto proprio a loro.

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