Tribunale «blindato» da telecamere e luci  

Dopo i ripetuti atti vandalici ieri il Comitato per l’ordine pubblico ha deciso di potenziare la videosorveglianza



TRENTO. Una cintura di sicurezza attorno al tribunale di Trento: potenziata la videosorveglianza nella zona a ridosso dell’immobile, disposta anche la realizzazione di un sistema di illuminazione più potente. Facciata e lati del palazzo di giustizia saranno maggiormente visibili. Questione di protezione di un edificio preso di mira, non di rado, dalla mano dei vandali ma questione anche di decoro, nella valorizzazione del tribunale che si trova proprio nel cuore della città.

Il tema della sicurezza del palazzo di giustizia di Trento è stata al centro di una riunione del comitato provinciale per l’Ordine e la Sicurezza pubblica, presieduta dal commissario del Governo Prefetto Pasquale Gioffrè, con la partecipazione del procuratore generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Trento, del sindaco del capoluogo accompagnato dal comandante della Polizia Locale, dei vertici delle forze dell’Ordine e dei rappresentanti della Provincia.

Di interventi necessari al potenziamento delle misure di sicurezza attorno al palazzo di giustizia si iniziò a parlare già un anno fa. Sul tavolo della discussione c’era un aggiornamento dei sistemi di video sorveglianza e di illuminazione, in un contesto generale segnato dal passare del tempo per lo storico palazzo, progettato nel 1876 e dall’urgenza di mettere un freno a numerosi episodi di vilipendio. L’ultimo in ordine di tempo risale al giorno dell’insediamento del nuovo procuratore, Sandro Raimondi. Era il 15 di marzo. Quella notte l’allarme a palazzo di giustizia era scattato alle tre, facendo allertare le forze dell’ordine della città. Ignoti avevano infranto i vetri del palazzo lanciando bolognini su quattro vetrate, in via Pilati. I bolognini non erano stati presi lungo la via ma altrove. Sradicati dalla propria sede, erano stati scagliati contro le stanze dei giudici e non solo. Non era la prima volta. Già in passato le vie sulle quali danno le finestre del tribunale erano state oggetto di particolari attenzioni da parte di mani ignote. Con una certa leggerezza, peraltro, dato che comunque le telecamere in zona sono già presenti. Tutto è stato sempre registrato. La giustizia farà il suo corso. Quel 15 di marzo, il nuovo procuratore non si curò dell’episodio. Alla domanda se fosse preoccupato o meno per un simile gesto proprio nel giorno del suo insediamento, ironico rispose: «Perché, non sono stato io». Il procuratore ha alle spalle una carriera di peso con indagini importanti prese a modello anche dalla direzione nazionale antimafia. «Sebbene una serie di iniziative fossero già state assunte nel recente passato per garantire la più efficace sicurezza esterna della sede degli uffici giudiziari, si è ritenuto necessario verificarne l’attuale congruità, anche a seguito di episodi vandalici che nei mesi scorsi hanno portato alla frantumazione di una vetrata dell’edificio attraverso il lancio di sassi» si spiega dal palazzo. Consistente l’impegno finanziario da parte della Provincia. (f.q)















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