Trentoinbici boccia la pista ciclabile  tra città e Ponte Alto 

L’Osservatorio che raccoglie Fiab e cittadini critica il tracciato lungo la ex statale 47 e il mancato confronto



TRENTO. Chiedono al più presto che il Comune si confronti con la provincia per rivedere il progetto della pista ciclabile Trento Pergine. Sono i rappresentanti di associazioni come la Fiab (Federazione italiana amici bicicletta) e gruppi di cittadinanza attiva riuniti nell’Osservatorio Trentoinbici, molto critici per il metodo ed il merito del progetto, in fase di realizzazione. Il tratto che interessa l’Osservatorio Trentoinbici è quello dalla città a Ponte Alto, dato che il progetto è suddiviso in cinque lotti diversi.

Massimo Pegoretti, portavoce di Trentoinbici, boccia il tracciato, perché non attraversa la città. «Si perde così l’occasione - spiega - di collegare il centro storico con la collina, in modo che la ciclabile possa anche per risolvere la mobilità, che potrebbe favorire i residenti e gli studenti che studiano a Mesiano e Povo. Quello che contestiamo, inoltre, è il metodo. La Provincia ha calato questo progetto dall’alto, senza un confronto con il Comune, nessuno lo ha visto né in commissione urbanistica, né sono stati fatti degli incontri per informare le circoscrizioni. Ed ora la Provincia sta già avviando gli espropri, perché entro il 15 novembre scade il termine delle osservazioni. Noi proponiamo un tracciato alternativo».

Il progetto elaborato dalla Provincia prevede che la pista ciclabile parta da via Dalla Fior a Centochiavi e arrivi fino alla galleria di Ponte Alto, per una lunghezza totale di 3,6 chilometri (costo 1,6 milioni) passando attraverso lo svincolo di Martignano (sfruttando le piste di immissione ed emissione) e costeggiando poi la ex statale 47, sul margine ovest, proseguendo lungo via delle Laste, per poi transitare sul sovrappasso di Cognola e immettersi nella galleria di Ponte Alto. Il primo tratto, fino all’incrocio di via Muralta, sfrutterà un percorso già tracciato per poi affiancarsi all’ex statale, che verrà ristretta e portata a larghezza di 7 metri. Tra via Muralta e via degli Olivi sarà necessaria una soletta per preservare la corsia di immissione di via Muralta, mentre fino a Ponte Alto si prevede terra rinforzata per passare oltre la galleria delle Laste. Quello che contestano i fautori del tracciato alternativo è che si dovrà passare in galleria, con un rischio notevole dei ciclisti, perché dalla ex statale passano i camion con materiale infiammabile. «Noi proponiamo di far partire la ciclabile dalla stazione, per passare poi da via Grazioli fino alla Busa e superare il dislivello di 70 - 80 metri per collegarsi a Mesiano con il progetto da tempo in discussione delle scale mobili o di ascensori, che risolverebbero così la mobilità di studenti e residenti che devono spostarsi dalla collina alla città. Da lì il percorso potrebbe scendere fino a Ponte Ludovico. Questa alternativa avrebbe una forte valenza storico-culturale, anche in un’ottica di percorso turistico». La richiesta di confrontarsi su una proposta alternativa, era stata fatta anche in consiglio comunale con una mozione, primo firmatario Michele Brugnara. (sa.m.)













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