carabinieri

Trento, tenta il suicidio con il gas in casa. Arrestata per tentato omicidio dei figli e del marito

Dramma sfiorato la notte della vigilia di Natale. La donna è stata fermata all'ultimo dal compagno



TRENTO. I militari dell' Aliquota Radiomobile della Compagnia di Trento hanno dato nella serata di ieri,29 dicembre, esecuzione alla misura cautelare della custodia cautelare in luogo di cura nei confronti di P.T. , moldava 60enne residente a Trento che nella notte del 24 dicembre aveva tentato di togliersi la vita dopo aver manomesso il tubo del gas della cucina e reso inutilizzabile il sensore di rilevamento del gas metano.

I carabinieri erano stati allertati alle 06.00 del mattino della vigilia dal consorte della donna, che alzatosi per recarsi al lavoro aveva da subito percepito un forte odore di gas all'interno dell'appartamento e aveva trovato riversa a terra sul pavimento della cucina la moglie.

Dopo aver aperto le finestre e sinceratosi delle condizioni di salute dei due figli ancora minorenni presenti nell'appartamento aveva chiamato il "112". L'immediato sopralluogo dei militari ha permesso di appurare il "modus operandi" della vittima, già in cura presso il centro di igiene mentale, che aveva reciso parzialmente il tubo del gas presente sotto il lavello e manomesso con del nastro il sensore di rilevamento dei gas posto all'altezza di circa 3 metri.

La vittima si era premunita inoltre di chiudere tutte le stanze delle camere dove dormivano i congiunti. Tale condotta ha convinto i carabinieri che la donna, oltre a suicidarsi, volesse colpire con il suo gesto anche tutte le persone presenti nell'abitazione. L'ipotesi, condivisa dalla Procura della Repubblica, ha portato alla comunicazione di notizia di reato di tentato omicidio ai danni della donna e all'emissione della misura cautelare notificatole presso l'ospedale Santa Chiara dove è attualmente ricoverata.













Scuola & Ricerca

In primo piano