PARCHEGGI A PAGAMENTO

Trento, le multe nelle zone blufiniscono in tribunale

Dopo le sentenze opposte del giudice di pace tocca alla magistratura ordinaria esprimersi sulla legittimità delle sanzioni


Chiara Bert


TRENTO. La guerra dei parcheggi blu continua: dopo le sentenze opposte emesse dai giudici di pace, sarà ora un giudice ordinario a esprimersi sul piano sosta di palazzo Thun. Questa volta sono due cittadine - sostenute dalla Fiamma Tricolore - a citare il Comune contestando un’applicazione sbagliata del codice della strada. E sull’estensione del piano l’assessore Marchesi è prudente.
 Difese dall’avvocato Stefano Pietro Galli, Eleonora Macario e Grazia Calabrò hanno deciso di ricorrere al tribunale dopo le sentenze a loro sfavorevoli pronunciate dal giudice di pace Alberto Bertolini lo scorso novembre. Il giudice aveva respinto 15 ricorsi per le multe prese dalle due automobiliste in via Perini. E altri 13 ricorsi analoghi erano stati rigettati due mesi prima dallo stesso giudice: per parcheggi liberi si devono intendere anche i parcheggi a disco orario, non solo quelli bianchi.
 Ma se i due ultimi round sono stati a favore del Comune, i primi due (con sentenze dei giudici di pace Sampaolesi e Ferilli) avevano dato ragione agli automobilisti, annullando le contravvenzioni: gli stalli gratuiti non sono in numero congruo e abbastanza vicini a quelli blu.
 È dopo queste sentenze che l’amministrazione ha deciso di congelare il piano parcheggi e di appellarsi al giudice ordinario, più titolato - secondo palazzo Thun - ad esprimersi su una questione che va oltre le singole contestazioni (oltre 30 in totale). Ma dopo gli ultimi pronunciamenti favorevoli, sembrava che la giunta - sollecitata dalle circoscrizioni - fosse intenzionata ad andare avanti con l’estensione dei parcheggi blu in Bolghera e a S.Pio X. Ora però approda sul tavolo del giudice anche l’appello presentato dalle due cittadine, secondo le quali il Comune ha disatteso il codice della strada e in particolare la sentenza della Cassazione che nel 2007 che obbligava i Comuni a istituire «zone di parcheggio gratuito in prossimità di aree in cui è vietata la sosta o previsto solo il parcheggio a pagamento». Un principio che secondo i primi due giudici di pace il Comune di Trento non aveva rispettato.
 Che succederà ora? L’assessore alla mobilità Michelangelo Marchesi è prudente: «Valuteremo con la giunta la questione dal punto di vista legale, per capire com’è più conveniente muoverci, anche rispetto ai tempi delle sentenze del tribunale. Non intendiamo rinunciare al piano della sosta, anche le sentenze a noi sfavorevoli non ne contestano la legittimità ma danno un’interpretazione diversa di stalli liberi. Prima di procedere all’estensione dei parcheggi blu valuteremo eventuali correttivi sul rapporto tra stalli bianchi e a disco orario, nel rispetto dell’interesse collettivo».













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