Trento, la protesta: "Svegliati all'alba dall'altoparlante"

Treni, la rabbia dei residenti. E i diesel stanno accesi dalle 4 di mattina


Chiara Bert


TRENTO. «Il treno per Verona è in arrivo al binario 2». Sono le 6 del mattino quando la voce dell'altoparlante inizia a rimbombare nelle case vicine alla stazione. Già da due ore i treni diesel scaldano i loro motori sul binario 1, il più vicino alle case di via Lavisotto e via Fontana. I residenti sono esasperati. Anni di proteste, lettere e battaglie in tribunale non sono bastati. Filippo Degasperi, rappresentante del comitato, è sfiduciato. «Abbiamo scritto lettere in Comune e in Provincia, fatto interrogazioni. Nel 2009 è stato istituito un tavolo di lavoro tra Trenitalia, Comune, Provincia, Appa, Azienda sanitaria, ma noi ci ritroviamo con gli stessi problemi». I disagi iniziano all'alba. «Da alcuni giorni si è ripresentato il problema dei treni diesel, i Minuetto che alle 4 di mattina vengono accesi per scaldare i motori, e restano così per oltre un'ora sul binario più vicino ai condomini», racconta Degasperi. Sull'argomento il consigliere comunale Dario Maestranzi ha presentato un'interrogazione. Si sa che la Provincia ha predisposto tre binari allo scalo Filzi, lontano dalle abitazioni, ma i treni restano parcheggiati in stazione. «C'è anche il paradosso che i Minuetto sono di proprietà della Provincia - sorride Degasperi - perché chi dovrebbe controllare non lo fa? C'è una sentenza del tribunale che vieta l'utilizzo, per i diesel, dei primi due binari più vicini alle abitazioni, ma questa è l'ennesima dimostrazione del disinteresse delle Ferrovie verso di noi». Residenti che da un mese e mezzo fanno i conti anche con le urla dell'altoparlante. Può sembrare una questione di poco conto, ma non lo è per chi ogni mattina viene svegliato all'alba dagli annunci dei treni. Quello della stazione delle corriere non si sente, alla stazione dei treni da ottobre il volume è stato aumentato, tanto da sentirlo anche con le finestre chiuse, per di più dalle 6 di mattina. Una piccola tregua di 2-3 giorni, poi tutto è tornato come prima.Anche in questo caso sono partite le lettere, al sindaco e al presidente della circoscrizione, firmate dal consigliere circoscrizionale dell'Upt Maurizio Daldon, che da sempre partecipa alla battaglia. I cittadini aspettano, come aspettano le barriere antirumore contro il rumore assordante e le vibrazioni che fanno tremare i muri delle case quando i merci sfrecciano a 100 all'ora: «Le hanno messe fino a via Monte Baldo, poi basta perché costano troppo. E noi?». Tra le richieste del Comune alle Fs c'era anche questo. «Dal punto di vista sanitario - riferì in aula nell'ottobre 2009 l'assessore all'ambiente Michelangelo Marchesi - le rilevazioni non hanno evidenziato rischi per la salute, ma è in gioco il diritto a una buona qualità di vita». Quella che i residenti vicino alla stazione aspettano ancora.

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