il caso

Trento, in via Fersina tribune “ostili” per i tifosi con difficoltà motorie

Nell’impianto si giocano le partite di rugby e football americano ma la mancanza di un semplice corrimano rende potenzialmente pericoloso l’accesso alle gradinate 


di Fabio Peterlongo


TRENTO. Assistere dal vivo allo spettacolo dello sport è un piacere ed un diritto di tutti, a maggior ragione negli spazi gestiti da Asis, che svolge un cruciale servizio pubblico per il Comune di Trento.

Eppure le persone con difficoltà ed impedimenti motori continuano a vedersi preclusi alcuni degli spazi in gestione ad Asis: è il caso dell’impianto di via Fersina, dove si svolgono le partite di rugby e football americano, che attirano settimanalmente centinaia di curiosi ed appassionati.

Le gradinate in cemento della piccola arena non sono infatti in alcun modo attrezzate per accogliere le persone con difficoltà e disabilità motorie. Al di là infatti della “scomodità” (elemento soggettivo e su cui si può sorvolare) delle tribune in cemento, manca un semplice elemento che potrebbe facilitare l’accesso agli spalti: un piccolo corrimano.

Esso permetterebbe di percorrere in sicurezza le scalinate (per altro dai gradini piccoli e stretti) e può realmente fare la differenza per chi ha un impedimento motorio. Ad ora, questo corrimano non c’è in nessun lato delle gradinate e chi si azzarda a scendere o salire i gradini lo fa a suo rischio e pericolo.

Installare un corrimano nei pressi di un imbocco delle gradinate, magari ai lati, in modo da non creare impaccio al deflusso in sicurezza degli spettatori, è tecnicamente fattibile e rappresenta un intervento di minimo costo economico. Beneficerebbe senza dubbio gli anziani, ma anche i giovani che hanno una funzionalità motoria parzialmente compromessa.

Per costoro infatti al momento non c’è possibilità di sedersi sulle gradinate: si resta in piedi, se non si vuole rischiare di cadere dalle scale.

In questo, è bene precisarlo, non c’è nessuna responsabilità delle società sportive (nello specifico, rugby e football), che sono semplici fruitrici dell’impianto.

Ma è un richiamo ad Asis, che sul suo sito cita tra gli obiettivi «il miglioramento continuo del livello di sicurezza degli impianti, anche oltre ciò che la normativa cogente prevede», affinché «negli impianti si instauri con gli Utenti un rapporto cordiale, sincero ed amichevole e essi che diventino luoghi attivi per migliorare la qualità della vita», favorendo «la pratica sportiva finalizzata al benessere, in particolare per la famiglia, i giovani, gli anziani e i soggetti diversamente abili».

Queste sono solo alcune delle parole contenute nei valori e principi che Asis dichiara come propri. È il caso di tenere fede a queste promesse.













Scuola & Ricerca

In primo piano