Trento, esplosione davanti al tribunale di sorveglianza. Perquisite le case degli anarchici

Lo scoppio poco dopo le 5 del mattino. Infrante le vetrate, non ci sono feriti: indaga la Digos. Il governatore Rossi: "Sono segnali brutti, che ci preoccupano" . Le indagini: c'è anche la pista anarchica



TRENTO.Un botto e un bagliore. Pezzi di vetro e di controsoffitto volati fino al piano di sotto. Una scia di odore e di fumo. Erano le 5.12 quando un'esplosione ha infranto una vetrata e ne ha danneggiata una seconda degli uffici del Tribunale di sorveglianza di Trento. A sentire il fragore un vigilante, che aveva fatto prima il giro dello stabile, dove hanno sede anche altri enti, uffici provinciali e banche. Chiamato il 113, la polizia è accorsa, compreso il questore, Giorgio Iacobone, con la Digos, guidata dal dirigente Francesco Tedesco.

A esplodere, su una delle terrazze esterne dell'edificio, non distante dalla stazione, è stata una bombola di gas di quelle da campeggio, chiusa in una pentola a pressione, fatta scaldare pare con materiale tipo carbonella. Accanto una seconda bombola di gas, più grande, quasi come quelle che si usavano in casa per i fornelli, rimasta ammaccata e annerita. L'innesco di questa forse non ha funzionato. Era in una borsa di tela blu, del tipo per fare la spesa. Vigili del fuoco e artificieri della polizia hanno raccolto reperti e video di telecamere nei dintorni.

Il primo collegamento che è venuto in mente a chi ha seguito la cronaca locale, vista la presenza di bombole di gas, è stato con un incendio di una ventina di giorni fa, a Rovereto. Al Polo tecnologico, complesso destinato a ospitare aziende, era stato annerito un muro, ma niente esplosione. Gli anarchici avevano rivendicato il gesto, motivandolo con l'impegno di alcune imprese del posto nel costruire il nuovo carcere di Trento e in cordate per la Tav Milano-Bologna.

La pista anarchica in effetti è tra quelle seguite dalla Digos, insieme ad altre. Perquisizioni intanto sono in corso e gli stessi anarchici ne hanno dato in parte conto, da un sito Internet 'Informa-azionè, parlando di sequestri di «bandiere, bastoni, nastro adesivo e bombole di gas da campeggio». La magistratura è al lavoro accanto agli investigatori.

«Come tutti i segnali allarmanti - ha detto il procuratore capo, Giuseppe Amato - va preso con capacità e ragionevolezza, perché si possono contrastare. Certamente sono campanelli d'allarme e dimostrano disagio sociale, ma lo Stato è in grado di contrastarli». Per dire di più aspetta riscontri della scientifica e investigativi. «Al momento - ha spiegato - lo definirei un ordigno rudimentale, che ha avuto potenzialità lesiva, com'è ovvio in ogni esplosione. Ma, vista l'ora e il luogo, mi pare chiaro che l'intento fosse più dimostrativo».

Segnali di solidarietà nei confronti dei magistrati e del personale del Tribunale sono giunti intanto immediati. Primo ad accorrere sul posto è stato il presidente della Provincia autonoma di Trento, Ugo Rossi, alle 8. «Sono dei segnali davvero brutti, che ci preoccupano - ha commentato - e credo dobbiamo alzare la soglia di attenzione e verificare se i luoghi a rischio siano sufficientemente protetti. Però a me interessa soprattutto portare la solidarietà alle persone che lavorano in questi uffici». Solidarietà e condanna del gesto giunti in giornata da Cgil, Cisl e Uil locali, Consiglio provinciale e regionale, dai parlamentari Mauro Ottobre e Franco Panizza (Patt), Vittorio Fravezzi (Upt), Divina (Ln), così come da partiti e singoli esponenti politici locali.













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