Trento, due vie dedicate a Falcone e Borsellino

La decisione ieri sera in Consiglio comunale: ora serve il via libera della Commissione provinciale



TRENTO. Due strade di Trento avranno i nomi rispettivamente di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Lo ha deciso ieri sera il Consiglio comunale, approvando una delibera con 32 sì e 4 astensioni. Le due vie sono comprese nel nuovo complesso abitativo recentemente costruito sull’area ex Lenzi, nella zona Clarina e dovranno ora essere avvallati dall’apposita commissione provinciale.

Il Consiglio ha poi iniziato la discussione sul bilancio di previsione 2013 - 2015. Il primo a prendere la parola è stato il consigliere Daniele Bornancin anche in qualità di presidente della Commissione consiliare Bilancio. L’esponente del Pd ha posto l’accento sulla necessità di riscrivere il modello di sviluppo trentino per rimodellarlo alle difficoltà che la crisi presenta: 639 aziende trentine hanno chiuso i battenti lo scorso anno, come ha specificato il consigliere, che ha presentato una panoramica della situazione socio-economica. Diversi i toni dell’intervento del consigliere di Insieme per Trento Giorgio Manuali, che nella sua disamina ha criticato la relazione al bilancio del sindaco di Trento, perché l’ha considerata contraddittoria soprattutto per quanto riguarda la sicurezza «perché Trento vi è raffigurata come città tranquilla». Poi sugli aspetti economici, per il consigliere «finchè non ci saranno tagli reali alla spesa pubblica non si potrà uscire dalle sabbie mobili dove il Trentino è finito».

Dunque è stata la volta del consigliere Franco Micheli capogruppo dell’Upt, che ha parlato di un buon bilancio 2013. Gli interventi però - soprattutto per quanto riguarda i lavori pubblici - in tempo di crisi «vanno pensati bene» e ha fatto l’esempio di un sottopasso ciclopedonale alla provinciale di Meano. Micheli ha poi parlato degli usi civici, con preoccupazione «per la tendenza da parte del Comune a cedere questi beni solo per fare cassa». Sulle problematiche relative ai rifiuti e soprattutto alla raccolta del residuo ha raccomandato di tenere monitorata la situazione per apportare le opportune migliorie, perché non tutto funziona perfettamente. Ultimo intervento della serata è stato quello della consigliera del gruppo misto Giovanna Giugni, che ha elogiato la qualità della vita di Trento sancito dalle classifiche, ma ha però sottolineato come, dal punto di vista della sicurezza e della ricchezza, «le cose sono peggiorate. In tempo di crisi - ha poi suggerito - sarebbe il caso di unire il capitale che è suddiviso in tante partecipate per iniziative che diano respiro economico ai cittadini lasciando al contempo spazio ai privati». Infine ha criticato alcuni, a suo dire, «sprechi lampanti» nel bilancio provinciale a cui quello comunale è strettamente collegato.













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