Trento: anche la Fbk in orbita sullo shuttle

I sensori realizzati dagli scienziati trentini aiuteranno la missione spaziale


Paolo Tagliente


TRENTO. Guardate in cielo. Lassù, all'esterno dell'atmosfera, da qualche ora sta volando lo shuttle Endeavour nella sua ultima missione. Bene, sappiate che a bordo dell'«astronave» partita dal Kennedy Space Center di Cape Canaveral alle 14.56 di ieri ci sono sofisticatissime apparecchiature realizzate proprio qui a Trento, da scienziati e tecnici della Fondazione Bruno Kessler.

A bordo dell'Endeavour c'è infatti l'Ams - Alpha Magnetic Spectrometer - che verrà trasportato e collocato sulla Stazione Spaziale Internazionale. L'Ams è un «cacciatore di antimateria» realizzato con il fondamentale contributo del mondo della ricerca italiano - Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) e l'Agenzia Spaziale Italiana (Asi) - e per il quale il Laboratorio di Microtecnologie della Fbk ha realizzato dei sensori di radiazioni.

«Qui a Trento - spiega il professor Pierluigi Bellutti, responsabile del gruppo che ha realizzato i rilevatori - abbiamo curato lo sviluppo, la ricerca e anche la produzione dei sensori. Siamo in grado, insomma, di portare a termine ogni fase della ricerca e poi della realizzazione: un caso praticamente unico in questo campo». Soddisfazione più che giustificata, insomma, per quello che rappresenta forse il riconoscimento più eclatante al prestigio planetario raggiunto ormai da Fbk.

«Il lavoro fatto in questi ultimi anni su questo tipo di dispositivi - continua Bellutti - sta dando i frutti sperati e ormai l'eccellenza scientifica e tecnica raggiunta è ormai riconosciuta ovunque. In questo settore non sono ammessi errori». E sbaglia chi vede questo tipo di ricerca forse "astratto", lontano dalla realtà, anche se indiscutibilmente prestigioso. «L'esperienza che abbiamo maturato nel settore dei sensori dello spazio - rivela lo scienziato trentino - è stata trasferita nella realizzazione di cellule fotovoltaiche di nuova generazione, che consentiranno un notevole risparmio».

A capo del progetto Ams, nato 16 anni fa, c'è il premio Nobel, Samuel Ting, mentre il suo vice responsabile è il trentino Roberto Battiston, docente dell'Università di Perugia e Presidente Infn della Commissione Nazionale per la Fisica Astroparticellare.

Nel progetto sono coinvolti ben 60 istituti di 16 Paesi, per un totale di 600 ricercatori. Obiettivo della missione è quello di confermare l'esistenza dell'antimateria o energia oscura di cui da tempo gli scienziati di tutto il mondo teorizzano l'esistenza, ma di cui non è ancora stata trovata evidenza sperimentale.

Ad occuparsi di Ams sulla Stazione Spaziale Internazionale ci sarà anche l'astronauta italiano Roberto Vittori e i dati raccolti da Ams, la cui aspettativa di vita è di almeno 10 anni, verranno raccolti ed elaborati nel centro di Dallas.

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