Trentino, Dellai: «La mia giunta non si tocca»

Niente modifiche all'esecutivo per il dopo Kessler. In gioco Zeni, Cogo e Civico



TRENTO. «La giunta provinciale non si tocca». Il presidente Lorenzo Dellai taglia corto sulle voci di un rimescolamento delle carte all'interno dell'esecutivo in vista della sostituzione del presidente del consiglio provinciale Gianni Kessler che - da ieri - è il nuovo direttore dell'antifrode europea. Niente rivoluzioni e, dunque, la partita si giocherà tutta dentro il Pd e soprattutto tutta dentro il gruppo consiliare del partito. I tre nomi in lizza sono quelli di Civico, Cogo e Zeni.
In consiglio provinciale si è fatto vedere anche il segretario del Pd Michele Nicoletti con il quale hanno a lungo conferito tutti i consiglieri: «Abbiamo parlato solo della finanziaria» - spiega il segretario. In realtà la partita della successione a Kessler è già iniziata da qualche tempo anche se i potenziali protagonisti - per ora - se ne restano ben coperti. «E' ancora tutto in alto mare - prosegue Nicoletti - ma non c'è dubbio che la sostituzione di Kessler sia una scelta che spetta al Partito Democratico. Non vedo alternative».
Se così è i nomi in lizza sono quelli dei consiglieri eletti. Alcuni vengono esclusi da subito per ragioni tecniche. Sono quelli di Sara Ferrari e Michele Nardelli, entrati in consiglio grazie al sistema della «porta girevole», vale a dire in sostituzione degli assessori entrati in giunta. Bruno Dorigatti viene considerato una figura un po' troppo legata al mondo sindacale e «di lotta» per poter rappresentare il necessario equilibrio in qualità di presidente dell'aula. I nomi che restano sono quelli citati poc'anzi: Mattia Civico, Margherita Cogo e Luca Zeni. Quest'ultimo è il capogruppo del partito, «promessa» della politica trentina ma forse - proprio per questo - ancora inadeguato a rivestire un ruolo istituzionale così rilevante come la presidenza. E inoltre Zeni sta svolgendo egregiamente il proprio lavoro di capogruppo, un lavoro delicato e complesso che nessuno, dentro il Pd, ha gran voglia di rimettere sul banco.
A favore di Margherita Cogo gioca invece la lunga esperienza tra i banchi del consiglio ma l'ostacolo più rilevante potrebbe essere rappresentato dal fatto che la Cogo già ora riveste un ruolo istituzionale, quello di assessore in giunta regionale. Nulla a che vedere (quanto a prestigio) rispetto alla presidenza del consiglio ma il fatto è che Cogo rimarrà assessore (salvo dimissioni) almeno fino a marzo mentre la scelta del nuovo presidente dovrà avvenire tassativamente entro la fine di gennaio.
In questo contesto Mattia Civico sembra il favorito. Consigliere giovane ma profondo conoscitore del regolamento, già titolare di una carica di rilievo (è presidente della quarta Commissione) ma soprattutto un fedelissimo di Kessler che potrebbe spendersi per la sua nomina. Giorgio Lunelli (Upt) spiega: «Penso che sia una decisione da prendere dentro la maggioranza, ma non c'è alcuna preclusione nei confronti di alcuno dei candidati. Kessler? Penso che quello di consigliere provinciale sia un ruolo da svolgere a tempo pieno».
(lu.pe.)













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