Trentino: ai Comuni l'Irpef sugli immobili

Nel progetto della giunta anche la devoluzione della cedolare sugli affitti


Luca Petermaier


TRENTO. Prende forma il federalismo municipale in salsa trentina. Una forma plasmata sulle necessità e sulle caratteristiche del complesso sistema dei nostri enti locali. Tre sono le gambe su cui poggia il progetto della giunta provinciale: semplificazione radicale delle devoluzioni ai Comuni; no all'imposta sul turismo e una nuova società che erogherà i soldi ai comuni trentini.
Il disegno di legge dell'esecutivo provinciale è stato approvato nelle scorse settimane in un conchiuso di giunta. La bozza (tre articoli) è stata quindi trasmessa per il parere obbligatorio al consiglio delle autonomie che l'analizzerà a fine mese. Il passaggio - come è chiaro - è fondamentale visto che la questione tocca da vicino proprio i comuni e dunque il loro parare stavolta - come dire - «vale doppio».
Il progetto della giunta provinciale ridisegna il sistema delle devoluzioni ai comuni per la parte legata ai gettiti di voci che finora erano (in tutto o solo in parte) di competenza statale. Vengono eliminate le devoluzioni della quota sull'imposta di registro, sull'imposta di bollo e anche sull'imposta catastale giudicate come voci poco omogenee sul territorio trentino. La giunta, invece, ha privilegiato due voci per le entrate dei comuni: quella sull'Irpef sugli immobili (100%) e quella che proviene dalla «nuovissima» cedolare secca sugli affitti.
Punto due: no all'imposta sul turismo. Su questo punto - per la verità - il presidente Dellai era stato chiaro fin da principio escludendo che in Trentino sarebbe arrivata la tassa che colpisce chi sceglie il Trentino come meta turistica. Giunta e sistema delle autonomie, in ogni caso, hanno avviato un confronto su questa materia.
Terzo punto: è destinata anche a cambiare l'architettura che finora ha retto il sistema di «rifornimento» di liquidità nelle casse comunali. Fino ad oggi la Provincia versava i soldi per coprire i fabbisogni degli enti locali a Cassa del Trentino (spa in mano della stessa Provincia) che poi provvedeva a rigirare le somme al sistema delle autonomie. Nell'ottica di una sempre maggiore responsabilizzazione dei Comuni, la giunta ha previsto di creare una sorta di «Cassa del Trentino 2» partecipata dai Comuni che potranno - in questo modo - stabilire regole e modalità di erogazione delle liquidate più adatte alle esigenze.
Il consiglio delle autonomie esaminerà anche un'altra proposta di deliberazione della giunta, quella che prevede di introdurre una deroga al divieto di assunzione di personale di polizia locale stabilito dal protocollo di finanza locale. Questo al fine di non bloccare alcuni servizi comunali.













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