Treni rumorosi, Comitato parte civile 

Si presenterà alla prima udienza del processo per le vibrazioni il 1° marzo



TRENTO. Patrocinato dagli avvocati Giuliano e Pedretti, il Comitato Antivibrazioni si è costituito parte civile nel procedimento penale – prima udienza il 1° marzo 2019 – a carico di Rfi, Trenitalia Divisione Cargo, le società private Tx Logistics e Rtc. In occasione della pubblica assemblea che si è tenuta ieri a Piedicastello sono state raccolte le adesioni che nei prossimi giorni potranno essere sottoscritte anche nella sede della circoscrizione. In previsione sia di questa azione legale, ma anche di tutte quelle che saranno fatte a livello territoriale, il comitato si è costituito in Associazione Comitato Ferrovia Vivibile (www.ferrovivibile.com) che raggruppa tutti i comitati cittadini. Il prossimo passo sarà quello di capire che fine hanno fatto i fondi stanziati dalla Provincia per la realizzazione delle barriere antirumore: «A marzo in occasione dell’incontro che abbiamo avuto con l’ allora assessore Gilmozzi ci venne assicurato che la Provincia aveva stanziato il finanziamento depositandolo materialmente nelle casse di Rfi – ha affermato il referente del comitato Maurizio Daldon – e che le messa in opera delle barriere antirumore sarebbe avvenuta in due lotti nel tratto compreso tra Via Degasperi e Via Lavisotto: il primo sarebbe dovuto iniziare entro novembre di quest’anno per concludersi dopo due anni. Il secondo era in fase di realizzazione. Depositeremo tramite il consigliere provinciale Degasperi un’interrogazione per capire che fino possano aver fatto questi fondi». In tutti i casi l’azione del Comitato sarà anche quella di sensibilizzare la nuova giunta alla ricerca di ulteriori fondi europei per finanziare la sperimentazione e la ricerca per contenere il massimo possibile le vibrazioni. Dal presidente della circoscrizione Centro Storico Piedicastello Geat, la comunicazione che l’interramento delle linee passeggeri e merci, non si potrà realizzare prima di dieci anni: «Ad interessare di più è l’interramento della linea merci nel tratto in cui transita in città, in quanto è decisamente più rumorosa rispetto a quella passeggeri. Ci vorranno però non meno di dieci anni per concretizzare il progetto». In discussione anche l’effetto che potrebbe avere sulle vibrazioni e sui rumori, una riduzione di 10 km orari della velocità dei treni merci in transito in città, ipotesi che era stata respinta da Mauro Gilmozzi. Dal dibattito emerge un’amara constatazione: «In Alto Adige tutta la linea ferroviaria ha barriere antirumore continuative. Trento invece non solo non le ha, ma in Via Degasperi dove erano state messe le hanno tolte». (d.p.)













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