Treni, occhio a chi bussa sul finestrino

Potrebbe distrarvi mentre un complice ruba. Ecco i consigli della Polfer


Luca Marognoli


TRENTO. Il trucco più classico è bussare al vetro dalla banchina, fingendo di chiedere informazioni, mentre un complice fa sparire la valigia. Il più lesto far scivolare la mano nella borsetta aperta nascondendo la mossa con un cartello per chiedere l'elemosina. Il più diffuso, approfittare del pisolino del passeggero in piena notte, specialmente nelle soste lunghe e nelle stazioni grandi come Bologna.

I ladri specializzati in furti sui treni hanno tecniche raffinate con l'esperienza e di grande efficacia sui grandi numeri. Ne sanno qualcosa gli agenti della Polfer di Trento, abituati a registrare, fino a un paio di anni fa, due o tre denunce al mese di viaggiatori provenienti proprio dal capoluogo emiliano.

L'obiettivo preferito è il 924 Lecce - Bolzano, che arriva Trento alle 7.20, dopo uno stop notturno di due ore per aggiungere al convoglio alcune carrozze provenienti da Roma. Troppo ghiotta, per i ladri, quella pausa con i passeggeri dormienti. «Era davvero un disastro», dicono negli uffici della polizia ferroviaria. «Venivano commessi un sacco di furti e borseggi. Crimini praticamente azzerati da quando siamo in servizio». La squadra trentina, 21 agenti compresi 5 ispettori e il comandante Roberto Magnago, opera su questa tratta a lunga percorrenza tre volte al mese con una pattuglia di tre elementi.  Proprio ieri è arrivato nelle stazioni il depliant "Treni e sicurezza: consigli per i viaggiatori", che contiene un utile memorandum per prevenire i furti.

L'invito è a non abboccare ad alcuni trucchi collaudati: «Mai rispondere alle persone che bussano dai finestrini: c'è il complice che intanto ruba la roba», spiega un istruttore. «E' il più classico dei furti».  Altre precauzioni importante sono di non perdere di vista le valigie e di diffidare di chi ha troppa chiacchiera: «Un caso tipico è quello delle zingarelle che avvicinano la vecchietta. Una le racconta storie pietose, l'altra afferra la borsetta».

La fantasia dei ladri è molto sviluppata: «Ultimamente abbiamo arrestato un rumeno che girava con una cartelletta, con scritto su che era sordomuto. L'appoggiava sulla borsa delle donne e mentre quelle leggevano infilava l'altra mano sotto la teca e sfilava i portafogli».

Pericolose le situazioni di affollamento: «Meglio tenere la borsa sempre davanti invece che dietro. E non mettere cose di valore nello zainetto: potrebbero rubarvele durante la salita e la discesa, i momenti più delicati». Risale invece ad alcuni anni fa il caso di un sospetto ladro narcotizzatore.  Il colpo più eclatante denunciato a Trento ha avuto come vittima una donna che si stava trasferendo in città: le rubarono i gioielli di una vita, per un valore di 20 mila euro.













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