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Tratta di esseri umani, Trentino (quasi) immune

TRENTO. Come funziona un'attività illegale finalizzata alla tratta di esseri umani? Quanto capitale occorre e come viene impiegato? Ma soprattutto, chi sono le vittime? “La tratta di persone si può...



TRENTO. Come funziona un'attività illegale finalizzata alla tratta di esseri umani? Quanto capitale occorre e come viene impiegato? Ma soprattutto, chi sono le vittime? “La tratta di persone si può inserire tra le realtà sommerse, spesso invisibili, difficili da analizzare e quantificare. Il calcolo delle vittime è reso ancora più problematico dall’assenza di un meccanismo di raccolta sistematica dei dati. La complessità e la sua costante mutevolezza contribuiscono ulteriormente a rendere ancora più difficile parlare di numeri certi” afferma il giornalista Giampaolo Musumeci, nel corso della conferenza “Finanziamento e uso dei fondi nella tratta di persone”, che ha presentato ieri alla facoltà di giurisprudenza, i risultati delle ricerche effettuate dal progetto Finoca 2.0 sullo studio del fenomeno.

Come spiega la professoressa Fiamma Terenghi “Lo sfruttamento al quale vanno incontro le persone che lasciano, pagando cifre anche piuttosto ingenti, il proprio Paese, affidandosi alla mediazione di gruppi criminali organizzati, può essere di due tipi: sessuale o lavorativo. Il primo caso vede impiegate vittime sempre più giovani, provenienti soprattutto dalla Nigeria, dalla Cina o dall’est Europa. Spesso sono le stesse famiglie a “vendere” le ragazze. Per quanto riguarda lo sfruttamento lavorativo invece, le vittime provengono da Africa, Cina, Pakistan, India ed Europa orientale. Principali ambiti di impiego sono edilizia, agricoltura, logistica, ristorazione e assistenza, pensiamo per esempio alle badanti. Il 40% delle operazioni viene condotto utilizzando generalità false”. In Trentino, nessuna realtà direttamente riconducibile alla tratta di esseri umani. A confermarlo, il vicequestore Salvatore Ascione: “Ad oggi non riscontriamo sul territorio fenomeni clamorosi di tratta. Esiste la prostituzione, ma si tratta per la maggior parte di donne provenienti dal sud America, che non sottostanno al giogo dello sfruttamento, ma esercitano di propria iniziativa. Quasi inesistente la presenza di italiane, mentre le ragazze di colore non sono più di cinque o sei e si trovano principalmente nella parte nord di via Brennero”. (a.som.)













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