Torbole: colpo da 30 mila euro all'hotel Angelini

I ladri hanno agito nell'ora e mezza in cui i proprietari erano a cena in pizzeria


Daniela Ricci


TORBOLE. Rapidità, sangue freddo e forza bruta: queste tre caratteristiche messe insieme sono il marchio dei ladri che domenica sera, tra le 19.15 e le 20.45, hanno svaligiato l'appartamento di Guido Angelini, titolare dell'Hotel Angelini di Torbole. Il colpo ha fruttato il ragguardevole bottino di 30 mila euro: denaro contante e gioielli che la famiglia custodiva in due casseforti. Sull'episodio indagano i carabinieri di Riva del Garda. I malviventi hanno agito nell'ora e mezza in cui Guido Angelini, sua moglie Donatella, i due figli ed il cognato si trovavano alla trattoria «Linfano» a mangiare la pizza. In questo breve intervallo l'albergo e l'attiguo alloggio in cui vive la famiglia sono rimasti incustoditi. La classica eccezione alla regola: nell'Alto Garda l'Hotel Angelini è uno dei pochi a rimanere aperti tutto l'anno. «La cosa strana - dice il titolare - è che la cena a base di pizza è stata una decisione improvvisa: ci aspetta il tour de force per l'Expo Schuh, quindi abbiamo preferito passare la serata rilassati. Mi chiedo come hanno fatto i ladri a sapere che saremmo usciti e che qui, a parte il nostro labrador, che evidentemente non è un cane da guardia, non sarebbe rimasto nessuno». Dunque alle sette e un quarto gli Angelini si sono allontanati e poco dopo in hotel e nel loro appartamento era all'opera una banda di almeno tre persone. Un dettaglio, questo, desunto dal numero di impronte lasciate sul pavimento dalle scarpe sporche di terriccio indossate dai ladri. I carabinieri ipotizzano che i malviventi, dopo aver scavalcato la recinzione dell'albergo, siano entrati nell'alloggio da una porta-finestra raggiungibile da una scala sul retro dell'edificio. Nella camera da letto dei coniugi Angelini c'era una piccola cassaforte a muro. Con un piccone trovato fra gli attrezzi dell'albergatore l'hanno divelta dalla parete. Il piccone è servito anche per sfondarla: dentro c'erano 25 mila euro in contanti e alcuni gioielli. «I soldi in banca non rendono niente e poi quella somma l'ho tenuta in casa in vista della spesa per l'acquisto di un'auto per mio figlio», spiega Angelini. I ladri hanno scovato la seconda cassaforte nell'ufficio dell'hotel. Era ancorata ad un mobile di legno e non ci hanno messo molto per staccarla a forza di picconate. Questa però non sono riusciti ad aprirla subito e se la sono portata via. Di prezioso custodiva un anello e altri gioielli. «Di ritorno dalla pizzeria siamo entrati nella hall - racconta l'albergatore - e per un po' nessuno s'è accorto di quello che era successo. Io mi sono messo a guardare la tv, mia moglie e i ragazzi si sono fatti un tè. Finalmente mio figlio è andato in camera sua e ha visto il disordine. I ladri hanno rovistato ovunque, svuotando armadi e cassetti e buttando tutto all'aria. Un disastro. Alle 21.10 abbiamo chiamato il 112».













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