Torbole, arriva l’hotel a «impatto zero»

Aprirà a Pasqua, in via Strada Piccola, l’albergo Bonapace: la struttura funziona con fonti energetiche alternative


di Matteo Cassol


TORBOLE. A Torbole, in via Strada Piccola 15, sta sorgendo un albergo così all’avanguardia ed ecosostenibile da essere stato pure oggetto - nei giorni scorsi - di una presentazione nell’ambito della fiera “Restructura” organizzata al Lingotto di Torino: si tratta dell’ecohotel Bonapace, investimento della famiglia Jacobitti che dovrebbe essere pronto e aperto per Pasqua.

Si tratterà di una delle primissime strutture al mondo a impatto zero, avendo ottenuto i certificati Casa Clima Nature Gold, Passive House e Arca (emessi rispettivamente da un ente italiano, uno tedesco e uno trentino) che premiano la capacità di una struttura di non inquinare l'ambiente esterno e di utilizzare fonti energetiche alternative, rendendo in questo modo l’edificio autonomo rispetto ai combustibili provenienti da fonti non rinnovabili.

Una volta terminato, il compendio sarà costituito da una struttura portante interamente in legno (in pannelli prefabbricati X-Lam) e si rivolgerà a un turismo sostenibile, attento alle esigenze del pianeta oltre che a quelle dell'uomo: non prevede caldaia tradizionale (basandosi su fonti energetiche derivanti da fotovoltaico, solare termico e impianto di riscaldamento a pompa di calore geotermico acqua-acqua) né aria condizionata, ma travi fredde attive per il raffreddamento e il riscaldamento degli ambienti. L’hotel sarà dotato di una domotica che controllerà in modo ottimale il microclima interno, grazie anche a un sistema di barriere automatiche frangisole che riflettono i raggi Uva.

L’approccio "eco" adottato nasce dalla volontà di non determinare nell’ambiente conseguenze negative a livello d’inquinamento di acque, terreni e aria e di massimizzare il comfort degli utenti. L'edificio ha quindi un altissimo livello di prestazione energetica con ridottissimi livelli di emissioni: l'involucro termico sarà fortemente coibentato e privo di ponti termici, le aperture saranno ottimizzate per permettere di sfruttare l'energia solare in inverno, i sistemi di oscuramento sono progettati per proteggere dal surriscaldamento estivo, i serramenti in legno sono previsti a elevatissima efficienza energetica con vetri tripli a basso emissivo e con doppia camera d'aria con gas Argon; inoltre le connessioni saranno prive di perdite d'aria e un sistema di ventilazione con scambio di calore ad alto rendimento correrà lungo lo spazio distributivo e raggiungerà tutti gli spazi interni.

L’hotel è pensato in forma di garnì a tre stelle, con servizio esclusivamente di camera (20 quelle previste, arredate con elementi naturali e gigantografie paesaggistiche) e colazione, proponendo prodotti biologici, equosolidali e a chilometri zero (adatti anche a celiaci e a chi ha allergie e intolleranze).

«Ci rivolgiamo soprattutto a una clientela tedesca – spiega Arrigo Jacobitti, 45enne architetto originario di Napoli – già attenta e pronta a questo tipo di offerta. Avendo trovato l’opportunità di costruire da zero, abbiamo pensato di puntare su qualcosa di diverso e di fatto in un certo modo». Con la moglie, la 46enne trentina Elisabetta Marinelli, Jacobitti (padre di Federico, 16 anni, e Chiara, 9) era stato il primo a proporre b&b in terra partenopea, prima di prendere in gestione l’hotel Bonapace (della zia e prima della nonna) a Madonna di Campiglio. Poi l’idea di mettersi in proprio sul Garda trentino.

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