Tonina: «Da Appa ogni anno oltre 750 controlli ambientali» 

Inchiesta sullo smaltimento dei rifiuti. L’assessore: «Se la Procura indaga è perché noi facciamo attività ispettiva» Ma Degasperi (M5S) attacca: «Tre anni fa facemmo una segnalazione. Adesso Fugatti dovrebbe trasferire gli indagati»



Trento. « la qualità e la quantità dei controlli ambientali che svolge la provincia hanno pochi eguali in italia. e se la procura ha dei dati su cui fare degli approfondimenti è perché questa attività ispettiva si svolge con regolarità e grande attenzione». non fa giri di parole l’assessore all’ambiente e vicepresidente della giunta mario tonina: «solo lo scorso anno i sopralluoghi fatti da appa sono stati 757. vista sotto un’altra luce questa vicenda mi fa dire che se altrove non esce nulla sarebbe il caso di preoccuparsi. qui c’è una cultura dell’ambiente». ma il capogruppo dei cinquestelle filippo degasperi vuole sottolineare invece un altro concetto: «non posso immaginare che al di la dell’auspicio che tutto si risolva al meglio, gli indagati rimangano nel loro servizio o ufficio a rilasciare autorizzazioni come se niente fosse. il governatore fugatti dovrebbe oltre alla solidarietà (cui si aggiunge la mia) per salvaguardarli assegnarli ad altro servizio».

É di ieri la notizia che tre funzionari del servizio autorizzazioni e valutazione ambientali della provincia (sava), sono indagati per concorso in traffico illecito di rifiuti.

Controlli: ecco quali

L'inchiesta, disposta dalla Direzione distrettuale antimafia e condotta dalla Polizia e dai carabinieri del Noe, riguarda la correttezza dell'iter amministrativo legato all'Autorizzazione d'impatto ambientale (Aia) per il dissequestro dell'impianto di gestione dei rifiuti di Aquaspace spa, di Rovereto: «Nei confronti dei dirigenti indagati, non avendo tra l’altro alcuna carta dell’inchiesta in mano, ribadiamo la nostra piena fiducia. Io ho questa competenza da sei mesi ma mi sento di dire che i tre dirigenti indagati sono figure di spessore e di grande professionalità. Non è un lavoro facile - osserva ancora Tonina - non si tratta di un ruolo propriamente ambito per la sua delicatezza. Ci tengo a ribadire un concetto: l’impostazione dei controlli è incentrata sul dare la massima sicurezza al cittadini, il tutto avviene attraverso un’impostazione rigorosa». Appa nel 2018 ha prodotto qualche cosa come 52 notizie di reato, 426 campionamenti di acque sotterranee ma anche 319 sulle radiofrequenze. Degasperi torna però con la memoria prima,e con le carte poi, al 2016.

Il M5s ed il precedente

Come? «Noi tre anni fa chiedemmo conto di uno strano accadimento. Proprio Sava rilasciò il codice per il trattamento di un tipo di rifiuto che in quel particolare impianto non si poteva trattare. Allora lo facemmo notare e ci si rispose, riassumendo, che nei fatti il codice c’ era ma quel tipo di rifiuto non veniva conferito. E poi fu cancellato, il codice, su richiesta proprio dell’azienda in questione. In quel caso a nostro avviso ci fu una leggerezza. Già allora, nel verbale che venne allegato alla risposta alla nostra interrogazione, si diceva che su quel fatto c’erano state due interpretazioni diverse tra Appa e Sava. É la stessa condizione che, a distanza di tempo, ha portato alla situazione di oggi» osserva Degasperi. «Ora a distanza di anni ci sono state da parte della Procura della valutazioni diverse da quelle che potevo fare io allora».G.T.













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