Tione, Cles, Borgo e Cavalese: addio a quattro tribunali

Fra tre giorni gli uffici non saranno più ufficialmente attivi Olivieri e Bressanini: «La qualità della giustizia peggiorerà»


di Giuliano Lott


TRENTO. Sono le ultime ore per le sezioni distaccate del tribunale di Trento. Gli uffici giudiziari di Cles, Tione, Borgo Valsugana e Cavalese di fatto sono chiusi dal primo luglio, e in questi giorni i facchini stanno trasferendo mobilia e fascicoli negli archivi del capoluogo. L’ultimo giorno di attività, almeno sulla carta, è il 13 settembre. Ma ogni ipotesi di “salvataggio” in extremis degli uffici di Tione e Borgo - non con funzioni di tribunale, ma di cancelleria tutelare - appare tramontata, anche perché nessuno, fatti salvi gli avvocati, s’è stracciato le vesti per il loro mantenimento.

Dispiaciuti Ottorino Bressanini e Gigi Olivieri, che avevano tentato fino all’ultimo di salvaguardare le funzioni minime per Tione e Borgo. «Mentre il Tar aveva accolto la sospensiva per Merano e Brunico, sezioni distaccate del tribunale di Bolzano, ha deciso di non concederla per le due sedi trentine, ritenendo che dovesse prevalere l’interesse generale su quello di parte, che sarebbe quello nostro, come avvocati» commenta Olivieri. In pura teoria, aggiunge Olivieri, «per una durata non superiore ai cinque anni si potrebbero utilizzare gli immobili per le necessità di natura funzionale, cioè la conclusione di iter giudiziari già avviati, e organizzativa, ovvero gli archivi». Ma, per l’appunto, è solo teoria, perché come conferma il giudice Carlo Ancona, il trasloco è già in corso e al tribunale di Trento ritengono che per il 14 settembre l’operazione sarà conclusa. É sempre Ancona ad ammettere che «c’è un problema per le amministrazioni di sostegno, in merito a Tione, che potrebbe rimanere come cancelleria tutelare. Ma si tratta solo della segnalazione di un’esigenza, che finora non ha trovato alcun sostegno da parte delle istituzioni che dovrebbero occuparsene».

Secondo Olivieri, la chiusura delle sezioni distaccate peggioreranno l’amministrazione della giustizia nelle zone periferiche, a fronte di risparmi risibili e aggravando con nuovi incarichi il tribunale di Trento. «Per il cittadino che non abita a Trento o Rovereto diventerà tutto più complesso. E i costi di questo modesto risparmio operato dallo Stato si riverseranno su di loro. Facciamo un esempio banale: per una rinuncia a un’eredità bastava recarsi in tribunale e la pratica era gratuita. Ora, per risparmiare tempo ed evitare una trasferta a Trento, un cittadino del Primiero o delle Giudicarie si troverà quasi costretto a rivolgersi per lo stesso atto a un notaio, pagando non meno di 500 euro». In molti altri casi, come per le istanze di separazione, ci si dovrà rivolgere all’avvocato anziché regolare la questione gratis in tribunale.Ciò mentre le spese di mantenimento di tutti e quattro i tribunali distaccati, pagate dalla Regione e dai Comuni, e che all’80% venivano corrisposte dallo Stato (il quale peraltro non pagava nulla da 6 anni), ammontano a meno di 100 mila euro all’anno. «Ci si è impegnati per salvare Rovereto - commenta amaro Olivieri -, non altrettanto per la periferia». Le sezioni distaccate, insiste Olivieri, «hanno garantito per quasi un secolo qualità della vita a chi abita in zone di montagna. Certo, ora lo Stato ci guadagna qualcosa, ma i costi peseranno sui cittadini, costretti a spese di viaggio per Trento e giornate di lavoro perdute».

C’è anche un aspetto culturale che verrà perduto, conclude Olivieri: quei fascicoli che stanno già viaggiando verso il capoluogo «raccontano un secolo di storia sociale ed economica del Trentino. Finiranno dimenticati in qualche scantinato umido».

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