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Terrorismo, il mullah Krekar atteso in aula a Bolzano

TRENTO. Sarà il mullah Krekar a decidere se partecipare al processo che lo vede imputato davanti alla Corte d’assise di Bolzano, assieme ad altri cinque presunti jihadisti, di associazione per...



TRENTO. Sarà il mullah Krekar a decidere se partecipare al processo che lo vede imputato davanti alla Corte d’assise di Bolzano, assieme ad altri cinque presunti jihadisti, di associazione per delinquere con finalità terroristiche. I fatti si riferiscono all’attività della cellula meranese «Rawti Shax», di cui Krekar sarebbe stato il capo spirituale e che venne smantellata dai carabinieri del Ros nel 2015. La Corte, nella precedente udienza, aveva chiesto alla difesa se Krekar volesse partecipare al processo in modo da poter fornire la propria versione dei fatti: al riguardo va precisato che l'imputato non ha comunque alcun obbligo di presenziare, ed anzi una sua eventuale partecipazione va intesa come esercizio del diritto di difesa. Krekar, curdo iracheno di 62 anni, è residente in Norvegia ma, pur essendo a piede libero, non aveva finora i documenti validi per l'espatrio, come conseguenza di un precedente procedimento restrittivo nei suoi confronti in quello Stato. Ieri si è svolta una nuova udienza del processo, durante la quale è stato reso noto che la Norvegia ha concesso a Krekar i documenti di viaggio necessari per venire a Bolzano al processo. Risulta comunque poco verosimile che Krekar possa decidere di venire in Italia, in quanto rischierebbe di non venire più riammesso in Norvegia e perfino di venire arrestato in Italia, qualora venisse ravvisato un suo pericolo di fuga. L’imputato, in alternativa, potrebbe invece chiedere di rilasciare delle dichiarazioni in videoconferenza, con un collegamento dal tribunale di Oslo, come già ipotizzato anche dall'avvocatessa Enrica Franzini, di Trento, la quale respinge ogni accusa a Krekar: «Non è un terrorista ma un ideologo e l’organizzazione Rawti Shax era solo una sorta di università online»













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