Tenna ha deciso: no alla megaserra

L'80 per cento dei votanti contrario all'impianto per produrre insalata



TENNA. Prima delle sette già c'erano persone sulla porta del municipio ad aspettare di votare. Lì s'è capito che il quorum sarebbe stato raggiunto con discreta facilità. Qualche ora dopo, concluso lo spoglio, è stato altrettanto chiaro che a Tenna la serra per l'insalata non si farà.
In 391 (il 79,8 %) hanno detto il loro no alla deroga urbanistica, 94 (il 19,2 %) invece si sono espressi a favore, 3 le schede nulle e 2 le bianche (1 % complessivo). Su 742 elettori, in 490 sono andati a votare, ovvero il 66%. Un'affluenza che ha sorpreso un po' tutti, a cominciare dall'ufficio elettorale.
«C'è stata coda per tutto il giorno», ha commentato, infatti, la segretaria Francesca Pagano.
«Entro 20 giorni riunirò il consiglio comunale per proclamare l'esito della consultazione popolare - ha anticipato il sindaco Antonio Valentini -. Dopo di che attenderemo che la commissione edilizia analizzi il progetto depositato in comune da Mauro Ceschini e che giunga all'attenzione del consiglio la richiesta di deroga».
Un atto formale che però probabilmente diventerà superfluo. Il "rompete le file" dopo il no popolare, ha messo in luce un consiglio comunale compatto e con le idee piuttosto chiare di quale sarebbe l'esito della votazione se la deroga finisse all'ordine del giorno.
«Non ci sarà un ribaltamento del voto - ha affermato il sindaco Valentini, anticipando cosa faranno i suoi - anche se non ci fosse stata la consultazione, difficilmente il progetto sarebbe passato in consiglio».
Ancora più convinta Luciana Valentini, sua avversaria alla candidatura di sindaco nelle recenti elezioni amministrative e capogruppo della minoranza. «Dobbiamo prendere una decisione politica e convalidare la volontà popolare. È ormai inutile che la richiesta di deroga arrivi in consiglio».
La vicenda ha comunque registrato il suoi lati positivi, aprendo un dibattito serio e costruttivo sullo sviluppo economico di Tenna.
«I 100 che hanno votato sì, ci dicono che l'agricoltura è in crisi ed una soluzione va trovata. Serve un piano strategico che guardi al futuro - precisa il sindaco Valentini -. Dobbiamo lavorare insieme per realizzare uno studio che riguardi agricoltura, turismo e urbanistica, per evitare che situazioni del genere ci colgano impreparati. In questo modo sarà possibile garantire alla nostra collina uno sviluppo coerente con la salvaguardia ambientale e paesaggistica».
Così l'insalata sparirà ancor prima di fare capolino in cima al colle di Alberè. Provocatoriamente, il comitato per il no nei giorni scorsi aveva ristilizzato il simbolo del Comune di Tenna, sostituendo il grappolo d'uva con un piede di insalata. Un bozzetto che ora potrà essere cestinato.



Il risultato

Un progetto moderno, innovativo, ma sicuramente di notevole impatto paesaggistico. Una opposizione strenua dei residenti di Tenna che ha portato il Comune ad indire il referendum. Ma anche polemiche con attacchi e contrattacchi non soltanto dialettici ed anche Italia Nostra e Wwf in campo.
Ma Tenna ha fatto tutto da sola. Lo ha fatto andando a votare in 490 su 742 (66%) aventi diritto, esprimendo il proprio "no" in 391 (79,8%) con 94 "sì" (19,2%). Un'indicazione chiara.













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