«Teatro gestito in rete con il territorio»

Denis Fontanari di «ariaTeatro»: «Coinvolgeremo le associazioni e anche Psa con un cartellone pensato per Pergine»


di Gianluca Filippi


PERGINE. Ne resterà soltanto uno. Non serve citare impropriamente un’icona della storia cinematografica, per fare riferimento ad ariaTeatro (con la “a” minuscola, ci tengono a sottolineare), la compagnia teatrale perginese rimasta l’unica in gara per la gestione del nuovo Teatro Comunale di Pergine. Sul Trentino di domenica scorsa Centro Santa Chiara, Coordinamento Teatrale Trentino e Pergine Spettacolo Aperto hanno spiegato le ragioni del loro no alla gara. Pareri di alto profilo, che non hanno invece scoraggiato invece ariaTeatro. Ne abbiamo parlato con il suo direttore artistico, Denis Fontanari, che si fa portavoce dell’associazione.

Quali sono le ragioni che vi hanno spinto a partecipare al bando?

«E’una naturale prosecuzione di una crescita dell'attività della compagnia ariaTeatro, che ci ha portato a essere uno dei principali punti di riferimento nella nostra provincia per la produzione teatrale. Il teatro di Pergine sarà una delle migliori strutture del genere presenti sul territorio provinciale e vogliamo farlo diventare un polo culturale fondamentale».

Santa Chiara, Coordinamento, Psa hanno rinunciato al bando ritenendolo insostenibile. Avete un parare diverso?

«Un bando magro come quello emesso dal Comune non poteva che trovare interesse in chi effettivamente già organizza un numero notevole di eventi culturalmente forti sul territorio, che sarebbero trasferiti e implementati nella nuova struttura, affiancati da proposte pensate ex novo. Realtà esterne, come Santa Chiara e Coordinamento avrebbero dovuto creare tutto da zero. Lo stesso vale per Pergine Spettacolo Aperto, che pur rappresentando una forte tradizione per il territorio, limita le sue attività in un ben definito periodo dell'anno. Pensiamo inoltre di avere storicamente una certa dimestichezza per quanto riguarda il confrontarsi con risorse limitate. In ogni caso, prima di accettare la gestione, ci riserveremo di verificare eventuali disponibilità di sostegno da parte dei privati e la sicurezza della sublocazione dell'esercizio pubblico».

Che contatti avete avuto con le realtà provinciali?

«Con Psa abbiamo pensato a delle collaborazioni, definite da una lettera di partnership. In particolare ci sembra importante e qualificante da entrambe le parti che alcune attività del festival si svolgano nel nuovo teatro. Con il Santa Chiara ci siamo incontrati ed è emerso un non interesse del Centro per il bando, ma una disponibilità a discutere sui calendari per una non sovrapposizione degli eventi principali. Al Coordinamento abbiamo chiesto un incontro, speriamo di poterli incontrare a breve».

Avete già pensato a come riempire il cartellone del nuovo teatro?

«Del cartellone parleremo pubblicamente nel momento in cui il Comune valutasse positivamente la nostra offerta. Possiamo solo dire per il momento che la nostra proposta è stata decisamente al rialzo rispetto a quanto chiesto dal Comune e il nostro progetto prevede un programma di alto livello quantitativo e qualitativo nei settori del teatro, del cinema d'autore e della musica. In particolare ci preme puntualizzare che il cartellone partirà dal pubblico di Pergine e dalle sue esigenze, non da cartelloni originati altrove, che avrebbero rischiato di fare del nuovo teatro una succursale di altre realtà».

Vi sarà pertanto una forte integrazione e collaborazione con i soggetti a livello locale?

«Siamo partiti dalle associazioni con cui già facciamo rete, il Circolo del Cinema Effetto Notte, il Teatro delle Garberie e J Futura. Da lì abbiamo deciso di progettare un sistema culturale territoriale per la gestione del teatro, coinvolgendo numerose altre associazioni perginesi, ma anche realtà imprenditoriali che possano condividere la nostra linea artistica. Riteniamo che sia necessario riuscire a parlare a tutte le fasce della popolazione, offrendo appuntamenti di cultura alta, ma anche di cultura popolare. Il rapporto con le numerose associazioni locali coinvolte e con le altre che coinvolgeremo in futuro è fondamentale per trasformare il nuovo teatro di Pergine in un luogo sentito come proprio da tutti i cittadini».

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