Tariffa rifiuti, conto salato per 900 

Raffica di accertamenti. Dolomiti Ambiente ha inviato gli avvisi comunicando la disparità tra le dimensioni dell’alloggio dichiarate e quelle emerse dai controlli. C’è anche chi deve pagare 1300 euro. In molti casi si tratta di errori. Il conto si può contestare entro 30 giorni


Ubaldo Cordellini


Trento. Ci risiamo. I trentini rischiano una multa salata sulla Tari, la tariffa dei rifiuti. Sono 900, infatti, i residenti del capoluogo che stanno ricevendo in questi giorni un’altra ondata di avvisi di accertamento da parte di Dolomiti Ambiente con i quali si comunicano differenze, talvolta anche notevoli, tra la dimensione dichiarata e quella reale della propria abitazione. Differenze che comportano il pagamento di somme anche molto consistenti. In un caso una signora di Martignano ha ricevuto un avviso di accertamento pari a 1300 euro riferibile a più anni. Come si legge nella lettera inviata da Dolomiti Ambiente, il regolamento Tari del Comune stabilisce che la quota fissa della tariffa sia commisurata al numero dei componenti del nucleo familiare e alla superficie dell’immobile. Per superficie si intende quella calpestabile misurata al netto dei muri, ma comprendente anche le pertinenze, come cantine, depositi, garage e soffitte e anche posti macchina coperti. I locali con soffitto inclinato sono conteggiati solo per le parti con altezza sopra il metro e mezzo. Non rientrano, invece, nel conteggio le terrazze e i posti auto scoperti. Non sono escluse, come nel precedente regolamento, le cantine e i locali tecnici.

Gli avvisi di accertamento sono relativi agli anni tra il 2014 e il 2018. C’è anche chi ha ricevuto un avviso dopo che ne aveva già ricevuto un altro nei mesi scorsi per gli stessi anni. Al momento, spiegano a Dolomiti Ambiente, quella inviata è solo una comunicazione. Per contestare il calcolo o chiedere spiegazioni si può chiedere un appuntamento al numero verde che è riportato sulla lettera.

Ma in molti si lamentano del fatto che il calcolo allegato è totalmente incomprensibile. Si parla solo della differenza tra quanto dichiarato e la superficie che è stata calcolata dagli uffici di Dolomiti Ambiente.

Le differenze spesso sono dovute a interventi successivi, come l’unione di più appartamenti o l’aggiunta di una stanza o l’acquisto di un garage o di una pertinenza. Come detto c’è anche chi deve pagare somme molto forti. In molti chiedono che ci sia la possibilità di rateizzare il pagamento sopra una certa soglia.

Da Dolomiti Ambiente fanno sapere che le verifiche sono periodiche. A fine anno erano arrivati circa mille avvisi di accertamento. Questa volta ne sono stati inviati per raccomandata 900. Chi non li volesse contestare non deve far altro che attendere l’arrivo del bollettino, tra qualche settimana. Per chiedere spiegazioni o contestare i calcoli degli uffici c’è un mese di tempo.

Tutto perché l’utente avrebbe dichiarato, magari in buona fede, una dimensione anche di poco inferiore al reale della propria casa. Ma ci sono anche casi incomprensibili. Tra chi ha ricevuto il famoso avviso, infatti, c’è chi vive in una casa di 100 metri quadrati e se ne è visti attribuire 140. A molti è capitato anche di vedersi attribuire imprecisioni di pochi metri quadrati e, quindi, il conto finale è più basso. I controlli sono stati fatti solo per i residenti nel comune di Trento, dal momento che la tariffa rifiuti, la Tari, viene calcolata in maniera diversa da comune a comune. Per quanto riguarda Trento, la dimensione dell’alloggio occupato è il fattore principale per il calcolo della tariffa.













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